giovedì 3 febbraio 2022

Frieser conquistato da Cesena: "Voglio giocare e vincere tanto"

Qui Orogel Stadium Dino Manuzzi - Il Cesena presenta un nuovo giocatore straniero. Una frase non più così ricorrente da queste parti ma l'arrivo di Dominik Frieser in riva al Savio ha riacceso vecchi ricordi. Soprattutto, quando si parla di Austria non può non venire in mente una leggenda come Walter Schachner. La presentazione del numero 31 tocca a Massimo Agostini, responsabile dell'area tecnica e anch'egli punta di rango dei decenni scorsi: "Su Dominik c’è poco da dire, ha giocato in varie squadre in Europa ed è un giocatore interessante. Può muoversi sia da trequartista che da mezzala, ha spunto ed è forte nell’uno contro uno.
Si deve adattare ovviamente al nostro campionato ma ha dalla sua un'esperienza internazionale e può dare sicuramente una mano ai compagni e all’allenatore. Soprattutto, quando imparerà l’italiano entrerà molto di più nella nostra mentalità. Da qui alla fine ci darà una grossa mano.
Come è nata l'operazione? E' merito di collaboratori che guardano anche all’estero. Svincolato dal Barnsley, i presidenti hanno voluto fortemente portarlo a Cesena però prima di muoversi hanno voluto essere certi che fosse volenteroso di venire qui. L’abbiamo invitato a Cesena per vedere lo stadio e le strutture di allenamento, è stato con noi, ha visitato la città e da parte sua è stato un colpo di fulmine. Da lì in poi è stato facile per i presidenti portarlo da noi. Sono quelle occasioni da prendere al volo per una società come il Cesena che vuole crescere".

Ecco Dominik Frieser, già sceso in campo ieri contro la Lucchese: "Dopo la prima visita a Cesena ho incontrati i presidenti a Milano e mi hanno spiegato come si vive qui da voi e quello che avremmo potuto fare assieme. Tutto ciò mi ha conquistato e convinto a farmi firmare. Conosco Schachner, abita a venti minuti da casa mia ed è disponibile ad aiutarmi qualora avessi bisogno anche venendo qua.
Sono qui per quello che i presidenti mi hanno detto, il progetto che stanno costruendo è davvero interessante. I miei obiettivi principali sono: essere parte di questo progetto, giocare il più possibile e vincere tanto. Sto per diventare padre. Avere la mia famiglia non molto distante da me è fondamentale. L’Italia non è certo il paese peggiore in cui vivere e quindi sono contento anche di questo.
Credo che la maggior differenza tra Italia e Inghilterra sia nel modo di giocare. Là c'era un gioco aggressivo, di impatto. Qua in Italia ho già sperimentato un gioco più difensivo. Mi piace molto vedere che ci sia qui una bella mentalità. Amo giocare da esterno alto o da numero 10. Sono pronto per entrare dentro la squadra, ma per quanto io lo voglia, attendo le decisioni del mister.
La lingua? Spero di poter capire qualcosa di più nel giro di un mese e di essere in grado di poter dire qualcosa in italiano in così poco tempo. Farò del mio meglio per essere un punto di riferimento, cercherò di essere un modello per gli altri compagni. Devo ammettere che la squadra e i compagni son stati molto comprensivi, hanno cercato di parlare con me in inglese, soprattuto Tommaso Berti lo sa molto bene.

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