sabato 25 ottobre 2014

Walter Schachner, la leggenda è tornata


Pochi giorni fa è ripiombato per una tocca e fuga Emanuele Giaccherini a Villa Silvia, tra la sorpresa generale. Non si può certo dire lo stesso del ritono in grande stile per Walter Schachner, il cui annuncio era da giorni nell'aria. Presso l'Aula Magna della Facoltà Universitaria di Psicologia è stato accolto da numerosi tifosi, soprattutto giovani. A presenziare durante l'incontro gli ex compagni di squadra Ceccarelli, Genzano e Piraccini. Sono intervenuti anche il Sindaco Lucchi e Giorgio Lugaresi. L'ex attaccante austriaco è stato invece accompagnato dalla sempre bella moglie Cornelia, seduta in prima fila. Gli ospiti hanno quindi parlato al microfono brevemente, per poi lasciare spazio ad un video celebrativo in cui sono state riassunte le reti dell'austriaco. Infine, il pubblico ha posto domande spontanee.
"Ricordo molto bene il Cesena nella mia carriera in Italia, poi sono stato a Torino e Avellino. Cesena non l'ho mai dimenticata, io e mia moglia veniamo spesso in città, però in estate quando non c'è il campionato. Abbiamo vissuto un periodo molto bello in cui abbiamo imparato tante cose, soprattutto della cucina romagnola. Anche a casa mangiamo molte cose tipiche di qui, mia moglie ha imparato a farle e sono molto buone. I miei successi a Cesena li devo però condividere con i miei compagni. Senza di loro non avrei potuto fare nulla di quello che è successo.
Quando i ragazzi mi fermano per una foto o un autografo, e sono 10-12 anni che non gioco, loro non sanno che carriera io ho fatto, dico sempre di andare col loro cellulare su internet e cercare il mio nome. Ecco, compaiono i gol che abbiamo visto.
I tifosi mi vollero subito bene e cambiarono il loro nome da Brigate Bianconere a Weiss Schwarz Brigaden. Fu una cosa stupenda perchè mi aiutarono a fare bene sul campo. Ogni domenica che giocavamo in casa vedevo lo striscione per me, era una bella cosa e sono ancora là. Domani lo rivedrò.
Un pronostico? Se siete contenti dico 1-1, altrimenti 2-1. Col Milan è finita così, ma l'Inter non è meglio dei rossoneri.
Ricordo molte cose belle dell'Italia e di Cesena, anche vedendo i miei vecchi compagni come Ceccarelli e ma anche chi non c'è più come presidente Edmeo Lugaresi, Renato Lucchi e Corrado Benedetti. Non ce ne dobbiamo dimenticare.
Il campionato italiano è sicuramente il più difficile ma anche il più bello al mondo negli anni '80. Faccio qualche nome di avversari tosti: Destroni, Ferri dell'Inter, Bruscolotti, Collovati, Vierchowod, Mauro erano tanti i giocatori che erano duri con me, perchè io venivo da un campionato più facile come quello austriaco. C'era un'altra filosofia, il famoso catenaccio: se facevi gol, ti chiudevi e prendevi due punti. Stop. Oggi è più facile perchè si gioca a zona e le marcature non sono così strette e questi giocatori cattivi non ci sono più. Mi hanno picchiato abbastanza, diciamo. Non si possono paragonare i tempi, ma forse oggi è più facile giocare e segnare rispetto ai miei tempi.
I difensori con più classe erano Scirea e Collovati erano difensori che giocavano palla. Anche Edinho dell'Udinese, Cabrini non era cattivo a differenza di Gentile.
Seguo ancora il Cesena su La Gazzetta dello Sport e La Domenica Sportiva. Quando poi gioca in trasferta ad Udine vado sempre allo stadio, naturalmente. Sono molto felice del ritorno in Serie A perchè quando ero qua a maggio avevano vinto i play-off ed ero felicissimo. Siamo tutti contenti in famiglia, perchè la gente a Cesena se la merita. Era così bello portare tante belle squadre in città.
Mio figlio? Non è potuto venire perchè è impegnato a giocare ma è mezzo cesenate perchè è nato qui.
Il mio gol più bello sicuramente quello nel Mondiale del 1978 in Argentina quando vincemmo 1-0 contro Spagna perchè passammo il turno in un girone con Brasile e Svezia. All'epoca c'erano solo 16 squadre.
La partita più bella da allenatore è stata ad Anfield col Liverpool nei preliminari di Champions col Gratz. Vincemmo il campionato e poi dovemmo fare le qualificazioni per le fasi finali, essendo in un torneo austriaco. Nel primo turno superammo il Tirana e poi i Reds. In casa perdemmo 2-0 e ci sentivamo spacciati, poi andammo ad Anfield Road e vincemmo 1-0 ma fummo eliminati. In quell'anno però i vincitori della Champions League furono proprio loro e in tutto il torneo solo noi riuscimmo nell'impresa di sconfiggerli. Questa è una grande cosa per la mia squadra e la mia carriera.
Il gol che feci alla Juventus, che si vede nelle immagini delle cartoline, era da annullare. Se gli altri erano così cattivi con me, anche io lo ero. Ho fatto due gol nel primo tempo, visti poi nel video. Il secondo mio era viziato da un fallo, non cattivo, su un avversario juventino. Era da annullare. Quando uscimmo dallo spogliatoio, venne Platini da me e mi disse 'come sei veloce', questo era un complimento. Non feci il secondo tempo come il primo perchè la Juventus ha una squadra con qualità importanti e sono entrati Bettega e Paolo Rossi. Loro hanno fatto 2-2 e noi eravamo contenti del pareggio e così finì la partita.
Un panchina in Italia? Non mi sono arrivate offerte, verrei volentieri. A Cesena c'è un bell'allenatore. Lasciamolo lavorare in tranquillità.
Andare via dal Cesena dopo il Mondiale del 1982? Non ci furono trattative, finito il Mondiale feci una preparazione più corta ma nessuna offerta ci fu. I giornali scrissero tante cose non vere ma feci un buon campionato".

Giampiero Ceccarelli
"Il ritorno in Serie A è stato doppiamente bello perchè tutti avevano lo straniero in squadra e così lo avevamo pure noi. Tutti riuscivamo ad essere più bravi perchè avevamo Walter Schachner in squadra ed i risultati di buon livello. Ci ha fatto un grande piacere avere uno come lui in squadra. Io ho un sacco di aneddoti che ricordo, come quando tentammo di fargli imparare a giocare a maraffone e briscola. Oltre ad essere campione è come ora, una brava persona".

Antonio Genzano
"Con lui mi divertivo sempre. In campo mi toccava sempre rincorrere, inseguirlo. Il mio dubbio era la domenica mattina quando il mister dava la formazione: cavolo, come va Walter oggi? Se va forte è un casino, perchè era dura stargli dietro quando attaccava, e noi altri dovevamo difendere.
Per quanto riguarda il gol di Roma è stata una cosa strana, per le circostanze. Giannini fa una finta, io intercetto la palla e là dò a Walter sperando di mandarlo in porta. Invece lui la stoppa e non pensavo mai al mondo che la crossasse col mancino e fortunatamente è andata molto bene.
Una esperienza che ricordo molto è però fuori dal calcio. Si tratta del suo matrimonio: siamo andati in Austria, avevamo organizzato un'amichevole e dovevamo andare al suo matrimonio. Solo che ci domandavamo se partire o meno e alla fine lui si è sposato senza di noi, che eramo andati lì proprio per quello".

Adriano Piraccini
"Ho fatto un gol contro l'Inter grazie a Walter. Non siamo tutti uguali e certe cose si dimenticano. Di gol in carriera ne ho fatti pochi eppure questo qui molte volte non lo ricordo, il 2-2 con l'Inter.  Ho solo spinto dentro la palla sul tiro di Walter ribattuto. E' stato comunque importante perchè fare risultato con i neroazzurri non era facile, di solito siamo sempre usciti bastonati. Anche negli anni '90, il Cesena si è sempre fatto rispettare, questo va detto. Sia nel periodo di Schachner che in quello successivo.
Era un momento bello, forse anche perchè eravamo giovani e questo fa la differenza, vedere arrivare un compagno nuovo, da fuori che non spiaccicava una parola di italiano. Inizialmente fu un dramma instaurare un minimo di rapporto poi è andata alla grande. E' stato bravo lui perchè si è calato molto bene dentro la squadra, come giocatore e ragazzo. Lui si è fatto apprezzare non solo in campo ma anche fuori. Gli abbiamo voluto bene sempre, quello che ha fatto per noi non lo dimentichiamo. Ci faceva vincere e quando la gente ci fermava per strada ci chiedeva di lui. Riuscivamo anche a dare qualcosa in più, succede quando hai un giocatore importante in squadra che ti motiva. Grazie a lui abbiamo fatto due anni strepitosi e si è meritato la sua grande carriera".

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