giovedì 6 novembre 2014

Lugaresi: "Non possiamo mollare la Serie A, abbiamo lavorato tanto"

Qui Villa Silvia - Ancora il maltempo tiene banco in città ma la preparazione in vista del match col Chievo Verona (venduti a giovedì sera circa 250 tagliandi in prevendita ma il numero è destinato a crescere anche per la possibilità dei tifosi non tesserati di partecipare alla trasferta del Bentegodi). Bisoli ha aperto la seduta con il riscaldamento a metà campo per poi passare ad una partitella a tutto campo terminata 2-0 ma con poche azioni degne di nota. Si fatica molto a produrre gioco ed è evidente la cosa. I meccanismi sembrano lenti ed inceppati, facendo così piovere le solite ramanzine bisoliane a certi giocatori. Tra i più brillanti Defrel e Garritano. In differenziato hanno continuato i loro programmi De Feudis, Lucchini e Carbonero a causa di affaticamenti. Brienza al 99% sarà indisponibile: non ha recuperato dal suo infortunio. Anche per lui dunque è previsto un nuovo forfait.
Venerdì la squadra si allenarà alle ore 15.00 sempre al Centro Sportivo Rognoni.

Doppia convocazione in azzurro in casa Cesena. Nicola Leali è stato chiamato dal CT Luigi di Biagio (Under 21) per l'amichevole contro la Danimarca il 17 novembre a Matera alle ore 17.00 Invece il fantasista ha ricevuto la telefonata di Evani per la gara amichevole tra Italia e Francia in programma il 13 novembre al Picco alle 20.45 (Under 20).

Gigi Marzullo ha ospitato ieri sera nel programma della notte "Sottovoce" il Presidente Giorgio Lugaresi. La puntata, registrata, è andata in onda su Rai1.
"Il mio rapporto col Cesena è un affare di famiglia. Mio padre ereditò la società da Dino Manuzzi nel 1980/1981 ed io entrai in società come presidente del settore giovanile. Avevo interrotto la carica di presidente nel 2007 quando cedetti le mie quote ad un imprenditore per cause familiari. Era morta mia moglie, stavamo insieme da 32 anni, avevo bisogno di tranquillità e star lontano dai riflettori. Ho avuto un vuoto incolmabile e provato un dolore immenso. Da solo non sarei riuscito a vivere e ho conosciuto Francesca, lavora come insegnante in una scuola elementare. Anche lei ha passato la mia stessa esperienza. L'amore per la famiglia e l'energia che ne scaturisce non si trova da nessuna parte.
Non ho paura della morte perchè mi fa pensare che dall'altra parte ci sia qualcuno ad aspettarmi.
Lo Scudetto? Juventus e Roma sono due squadre diverse. I giallorossi giocano molto bene, invece la Juve è pià pragmatica, cinica e abituata a fare il risultato. Sono tifoso del Cesena e la vivo da fuori, mi piacerebbe però vedere una novità.
Il Cesena si salverà, non possiamo mollare la Serie A. Abbiamo lavorato tanto per raggiungerla e siamo consapevoli delle difficoltà. La squadra l'ha costruita Foschi insieme a Bisoli. Io non faccio la formazione, mi gaurdo bene dall'esprimere la mia opinione, altrimenti si snatura le scelte dell'allenatore e non è più libero. Intervengo solo sul piano finanziario.
Il mondo del calcio produce tanto lavoro, porta gente allo stadio, visibilità in televisione e all'estero. Se non sbaglio il fatturato è circa il 2% del pil nazionale. Ci sono anche cose che non funzionano: non vedo rinnovamento, ci sono trame di palazzo e tutto ciò non va bene. Quando era il momento di far pulizia non ci sono stati tagli netti che secondo me occorreva fare. Basti pensare che chi ha comprato una partita ha preso solo 6 mesi...
La politica nei club? Nelle provinciali no, i grandi club sì. Il nostro paese funziona così.
Il rapporto con gli arbitri è buonissimo, a volte non comprendo però le decisioni prese. E' un mestiere difficile e ci vuole comprensione.
La Juventus favorita? Con la Roma l'arbitraggio è stato insufficiente come qualità. La società però non centra. L'errore è stato a monte per la designazione, la buona fede è indispensabile.
Le passioni della caccia e del Cesena mi hanno accompagnato nella mia vita. L'uomo è il peggior animale sulla terra. A volte il cacciatore si trasforma in preda e ho perso diversi amici. Ho perso un paio di amici che sono morti e in diverse occasioni la situazione è stata difficile anche per me. Ad esempio ricordo una carica degli elefanti in cui tutti erano fuggiti ed io ero rimasto da solo col mio fucile in mano.

La Gazzetta dello Sport - Mala erba
Nell'inchiesta condotta da La Gazzetta dello Sport sono stati presi in analisi i manti erbosi della Serie A. Scatta l'allarme per il Tardini di Parma e il Marassi di Genova, mentre il top è il San Paolo di Napoli. Al secondo posto a pari merito ci sono l'Olimpico di Roma, il Mapei Stadium di Reggio Emilia ed il Friuli di Udine. Al terzo posto ecco comparire l'Orogel Stadium Dino Manuzzi insieme allo Juventus Stadium, il Meazza e l'Atleti Azzurri d'Italia. Dunque le migliorie svolte in questi anni, soprattutto da Campedelli (ahinoi!) hanno portato il manto erboso (in sintetico non riscaldato) tra i primi 8 in Italia.

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