sabato 4 aprile 2020

Lega Pro, si va verso lo stop definitivo

 Foto La Nazione

E' un periodo complicato. In questi giorni ognuno di noi sta rivalutando gli aspetti fondamentali. I rapporti personali, i contatti con le persone più care, le passioni che ci fanno battere il cuore. Tutto è cambiato ma tutto è fermo. stiamo vivendo un momento di stallo in attesa di una ripresa. Lo ricorda anche il romagnolo Arrigo Sacchi, "il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti".
Come annunciato in precedenza, l'assemblea dei club di Serie C si è radunata in videoconferenza per la prima volta dall'emergenza legata al CoVid-19. Si è discusso sulle misure da adottare per salvaguardare il sostegno economico e per proteggere la salute degli atleti e di tutti gli addetti ai lavori di ogni società. Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, a nome di tutte le società, richiede al Governo - coinvolgendo il Ministro per lo sport Spadafora e il Ministro dell'economia e delle finanze Gualtieri - di attivare urgentemente la Cassa Integrazione in Deroga e lo svincolo sulle fideiussioni.
La posizione presa dal Cesena FC è chiara sin dai primi giorni di allarme del Coronavirus. Il presidente bianconero Corrado Augusto Patrignani ha ribadito ulteriormente la posizione presa: la salute degli atleti viene prima di tutto. Non saranno richiesti permessi o concessioni, gli allenamenti riprenderanno solo a emergenza terminata. L'ultimo DPCM impone lo stop fino al 13 aprile, un blocco che molto probabilmente sarà prorogato. Secondo il numero uno del Cesena, una ripresa senza il calore dei tifosi non avrebbe alcun senso. L'assenza di pubblico non darebbe la possibilità di trarre profitto dagli incassi del botteghino, fondamentali anche per un club che vanta più di ottomila abbonati. Il Cavalluccio vorrebbe portare a termine la stagione, anche a costo di continuare l'attività nei mesi estivi ma a condizione di disputare gli incontri a porte aperte. Occorre ricordare che l'eventuale ripartenza rende ovvia una nuova preparazione atletica dei giocatori. La disputa di stagione regolare, playoff e playout andrebbe oltre al 30 giugno, data di termine di buona parte dei rapporti contrattuali. Questo problema potrebbe essere risolto adottando un prolungamento specifico ed eccezionale.
Non è chiaro cosa avverrà nel caso i campionati non dovessero riprendere. Ci saranno promozioni o retrocessioni? Se sì, con quali criteri? Sul dilemma 'ripartire o fermarsi' è intevenuto anche da Giovanni Gravina, presidente della FIGC: ritiene opportuno ragionare attentamente su un'eventuale ripresa ma, in caso di stop definitivo, ha ipotizzato di promuovere in Serie B solo due delle capoliste dei tre gironi del terzo campionato italiano.

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