lunedì 2 luglio 2018

Richiesto lo sfratto da stadio e Villa Silvia, Castori se ne va


Qui Corso Sozzi - I tifosi si sono fatti sentire e non hanno intenzione di abbandonare il Cesena, nemmeno ora che è in ostaggio del presidente Lugaresi, in attesa di conoscere il destino del club che è appeso ad un filo sullo spauracchio del fallimento, dopo il terzo diniego dell'Agenzia delle Entrate sul piano di demolizione del debito presentato al tribunale di Forlì.
"Il Cesena siamo noi, uniti risorgeremo", questo è stato lo slogan del corteo di sabato composto da centinaia di persone. I tifosi sono increduli ma la passione resta nonostante la categoria, tuttavia il destino ormai è segnato.
Mentre sul fronte societario il weekend è passato in silenzio, è di lunedì la decisione ufficiale del Comune di Cesena, via Pec, di rilevare in via anticipata l'Orogel Stadium (per quanto ancora useremo questa denominazione?) Dino Manuzzi e il centro sportivo Conte Alberto Rognoni di Villa Silvia. Lo sfratto è all'orizzonte, dopo il mancato rinnovo della polizza fidejussoria a garanzia degli obblighi contrattuali legata alla concessione dei due impianti di 255mila euro richiesta dal Comune come tutela.
A ciò si aggiunge il mancato rinnovo dell'assicurazione su stadio e Villa Silvia scaduta il 15 maggio scorso. Il club avrà comunque 15 giorni di tempo, ma a naso si potrebbe dire che tutto ciò non sarà saldato considerando che nemmeno gli stipendi di marzo, aprile e maggio sono stati pagati ai calciatori.
E' battaglia aperta tra Sindaco e dirigenza del Cavalluccio e i colloqui prima informali e smentiti per non far sparire il calcio dalla città, ora sono ufficiali. In pole rimane sempre il cambio di denominazione del Romagna Centro, con il presidente Martini che continua i colloqui con Pubblisole, principale candidata a ricostruire le macerie del sodalizio bianconero.
In questo idilliaco scenario, l'iscrizione alla Serie B (quale?!) è stata presentata i giorni scorsi. Il puzzle sta perdendo tutti i pezzi, una disfatta, ultima la "tegola" dell'addio di Fabrizio Castori e di tutto il suo staff: i contratti sottoscritti lo scorso 27 maggio, aggiunto a quello di Ragnacci, non sono mai stati depositati in Lega.

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