martedì 19 giugno 2018

L'Agenzia delle Entrate rifiuta il piano di risanamento del Cesena



Qui Corso Sozzi - Un fulmine a ciel sereno. Dalle stelle alle stalle. Un giorno all’improvviso. Luoghi comuni, attese, iniezioni di fiducia, parole confortanti. A nulla è servito il cauto ottimismo del presidente Giorgio Lugaresi: l’Associazione Calcio Cesena rischia seriamente il fallimento. 
Alle 19.30 di martedì arriva la nota dal sito ufficiale della società: "L’A.C. Cesena comunica che in data odierna è stato notificato un provvedimento di diniego da parte dell’Agenzia delle Entrate alla proposta di transazione fiscale presentata. In attesa di valutare le motivazioni addotte, la società ha sospeso la sottoscrizione agli abbonamenti alla stagione sportiva".
La spinta decisiva che ha portato il Cavalluccio ai piedi del baratro è arrivato in un caldo pomeriggio di giugno mentre il resto del mondo calcistico ha gli occhi puntati verso la Coppa del Mondo e i 60 milioni di ct italiani inveiscono ancora contro Ventura, Tavecchio, il governo ladro e i soliti problemi tricolori. L’Agenzia delle Entrate ha respinto la richiesta di riduzione del debito verso lo Stato del club di Corso Sozzi che a questo punto è entrato nel miglio verde, quello che porta alla scomparsa di 78 anni di storia. La nota "parentesi" (da 32 milioni a 20 milioni tramite lo stralcio degli interessi e delle sanzioni e un saldo rateizzato in 20 anni) non è stata accolta. Nei giorni scorsi presso il Tribunale di Forlì era stato confermato l'accordo per i crediti con i fornitori più importanti ma la fetta più grossa era ancora in fase di valutazione. Il "niet" dell'Agenzia, motivato da un responso scritto, mette a serissimo rischio l'iscrizione al prossimo campionato di serie B. 
Nel tardo pomeriggio di martedì è stato organizzato un cda d'urgenza per delineare l'ultimo tentativo di salvataggio. A quanto pare, l'Agenzia delle Entrate è dubbiosa sulla solvibilità dei primi 5 anni e sul mantenimento della categoria sportiva, aspetto fondamentale per le casse bianconere. Entro la mattinata di mercoledì sarà inviato un controricorso con la speranza che il nuovo responso arrivi entro lunedì 25, tuttavia questa nuova corsa contro il tempo potrebbe rivelarsi non sufficiente.
Fallimento. Ora che è ad un passo fa davvero paura, pure a quelli che lo invocavano per allontanare il figlio di Edmeo e i suoi compari. Perché sì, una ripartenza dalle categorie dilettantistiche non è cosa semplice, tanto più lo sarebbe una risalita.

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