giovedì 8 dicembre 2022

Monta la protesta a Villa Silvia, Rossi e Scalabrelli faccia a faccia coi tifosi


Qui Villa Silvia -
E' stata una mattina turbolenta quella che il Cesena ha vissuto nel giorno dell'Immacolata Concezione. Per i più festa, ma non per i giornalisti presenti durante la protesta di circa 60-70 ultras presso il centro sportivo "Conte Alberto Rognoni" posto nel paesino di Lizzano. Alle 10 sono arrivati alla spicciolata i primi ultras, poi il gruppo si è amalgamato e consolidato fino a dopo le 11 quando ha incontrato prima Sebastiano Rossi (con giubbotto d'ordinanza, ma felpa rossa e papalina mimetica), poi si sono susseguiti in ordine una delegazione composta da Stefanelli, Toscano, Bianchi e Ciofi. Si è parlato tanto, anche a parole dure, soprattutto quando sono stati intonati cori all'indirizzo del contestato: Cristiano Scalabrelli.
L'ex portiere è comparso davanti alla folla che non gli ha risparmiato nulla, soprattutto le pesanti accuse (va detto infondate) di aver venduto le ultime partite che costarono al Cesena nel 1999-2000 la retrocessione in Serie C. Fatti mai digeriti dalla piazza e al momento della notizia della sostituzione di Flavoni nel ruolo di preparatore dei portieri, i gruppi organizzati della Curva Mare hanno subito espresso la loro contrarietà, anche con uno striscione che era apparso all'"Orogel Stadium Dino Manuzzi" lo scorso ottobre. Questo il comunicato uscito ieri sui canali social della pagina "Curva Mare": "Quelle che erano voci sono diventate una certezza; Scalabrelli è entrato a far parte dello staff del Cesena Calcio. Questa notizia, sulla quale ci eravamo già espressi in maniera netta e precisa, ci costringe a spiegare meglio il nostro pensiero, nonostante pensavamo non ce ne fosse bisogno. Scalabrelli per noi è un TRADITORE.
Ha fatto parte della squadra che ha riportato il Cesena in C dopo trent’anni e su di lui pesa come un macigno il sospetto di aver scommesso contro quel Cesena. La retrocessione l’avremmo accettata come ogni sconfitta, l’ombra delle scommesse è inaccettabile. Nel mondo Ultras per i TRADITORI non c’è PERDONO ne REDENZIONE. Chi ha parlato di promozione diretta, chi elogia la Curva per il sostegno continuo, chi si appella ai tifosi, dovrebbe imparare a capire che il Cesena siamo noi, i presidenti, gli allenatori, i giocatori cambiano, noi siamo sempre qui, al di sopra di ogni sconfitta, retrocessione o fallimento. Chi ha interessi economici nel mondo del calcio fatica a capire le nostre logiche, e noi non pretendiamo lo facciano, noi siamo la parte passionale, loro quella economica, ci basterebbe il rispetto. SCALABRELLI NELLO STAFF TECNICO È UNA MANCANZA DI RISPETTO.
La decisione è stata presa… IL CESENA SIAMO SEMPRE E SOLO NOI!".
Dopo il colloquio e qualche animo teso, sempre sotto gli occhi di alcuni agenti della Digos, è stata accesa una torcia e poi il folto gruppo si è disperso. Lo sottolineiamo ancora una volta: tutto questo clima di tensione non fa bene alla squadra. Da una parte i tifosi arrabbiati hanno le loro ragioni, la società le sue (molto discutibili, anche per il precedente Minelli. Piuttosto, che fine farà?). Agostini e Rossi, che sono entrati nel club per far da collante con la piazza e la squadra sono quindi sotto osservazione.
Il Cavalluccio sta disputando un'altra stagione di livello per puntare alla promozione e tutte queste chiacchiere non fanno bene al gruppo e per la classifica. Come al solito l'unico giudice sarà il campo.

1 commento:

  1. Rossi di cervello ne ha poco. Aver mandato via Antonioli e aver chiamato Rossi sono stati errori colossali.

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