martedì 10 agosto 2021

I terzini Candela e Adamoli pronti per l'esperienza a Cesena

Prosegue la carrellata di presentazioni in casa bianconera. E' la volta dei due nuovi terzini: Antonio Candela, classe 2000, arriva in prestito dal Genoa mentre Andrea Adamoli ha un anno in meno e arriva con la medesima formula dall'Empoli.

Sulla fascia destra si sentono già i cingoli di Candela: "Ho fatto tutto il percorso delle nazionali fino all’under 20 ma il gradino di passaggio dalle giovanili alla prima squadra non è sempre facile. Il mio è un percorso è di maturazione, ho scelto di partire dalla C e mettere più minuti in campo. Ritengo sia meglio per un giovane andare dove c’è l’opportunità di esprimersi al meglio.
Rispetto allo scorso anno è uno step più alto, Cesena è una piazza importante che merita di stare in altri palcoscenici. Penso a dare il mio contributo e raggiungere gli obiettivi. Ovviamente, a livello tecnico la B è più alta della C ma una piazza come Cesena si avvicina molto
Con Viali le idee di gioco sono particolari. All’inizio si fa fatica ad attuarle ma appena entrano in testa diventano tutte automatiche. Non ero abituato al suo modo di giocare: possesso, interscambio. È un calcio molto evoluto e propositivo, cercando di avere noi il possesso di palla per mettere in difficoltà l’avversario. 
Fuori dal campo mi reputo un buon ragazzo. Dentro, spingo sulla fascia, sono veloce e mi piace offendere. Mi definiscono un giovane vecchio, sono diversi anni che mi alleno con le prime squadre, come con lo Spezia. Ora spero di fare bene qui a Cesena, è il mio obiettivo primario, sono contento di essere qui. 
Ho sempre fatto il terzino destro nella difesa a quattro o al massimo il quinto in quella a tre. È meglio avere il calore del pubblico perché responsabilizza il giocatore è dà una carica in più. Spero che la riapertura degli stadi permetta di darci una mano in più".

Cambio campo sulla corsia mancina, palla ad Andrea Adamoli: "Spero di fare una grande stagione, ripagare la squadra perché ci possiamo divertire e fare bene. Le prime uscite sono state particolari per il nuovo modo di giocare, deve diventare più automatico così da essere facile. Devo assimilarlo bene.
Andare via di casa presto potrebbe farti tagliare fuori dalle amicizie, però sono stato fortunato perché ho avuto un gruppo di amici unito. Ho cambiato 4 scuole in 5 anni ma ho finito il liceo con 100. 
C’è molta differenza tra la C e la Primavera. Ora che ci sono le retrocessioni pure nelle giovanili, diventa anche importante il risultato. Ho vissuto il lockdown in maniera normale perché potendomi allenare mi muovevo comunque. Ci sono mancati i tifosi, quello è un aspetto fondamentale.
Io sono un terzino sinistro offensivo, ho tanta corsa. Preferisco giocare palla a terra e devo migliorare dietro e anche fisicamente, mi serve un po’ di massa. Calcio spesso le palle inattive, angoli e punizioni da lontano, più per crossare che per tirare nello specchio".

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