lunedì 7 marzo 2016

Cesena - Salernitana 1-2 30° giornata Serie B 15/16

CESENA SALERNITANA 1-2 (20' Ciano, 28' Coda, 94' Bagadur)

IL RACCONTO DELLA GARA
Posticipo all'Orogel Dino Manuzzi in notturna con la Salernitana. Il Cesena quarto, cerca punti preziosi per raggiungere il terzo posto, mentre gli ospiti sono in gravi difficoltà nei bassifondi della Serie B. Nel pre partita tanti saluti per Manolo Pestrin, addirittura viene rispolverato lo striscione in Curva Mare del suo club in cui compaiono Zidane e Bruce Lee come recitava il famoso coro.
Partono bene i granata con un colpo di testa di Coda sul secondo palo, tutto facile per Gomis. Risponde all'8' Ciano dal limite, Terracciano è costretto ad usare i pugni. Si vola al 18' nell'episodio che cambia la gara: traversone in area e tocco di mano di Rossi. Baracani di Firenze non ha dubbi e decreta il calcio di rigore. Ciano dagli undici metri non fallisce, anche se Terracciano indovina la traiettoria. 1-0 e Cesena in vantaggio.
Sfondano i bianconeri e per poco Falco al 20' non trova il colpo del 2-0: botta forte e angolata, Terracciano si tuffa alla sua sinistra e devia miracolosamente. Al 24' Colombo deve uscire per infortunio, al suo posto entra Troiano. Salernitana in avanti e in uno spiovente dalla sinistra da calcio da calcio da fermo, Caldara tocca di mano. Seconda ammonizione, in precedenza aveva commesso un fallo tattico. Cartellino rosso al 27' e calcio di rigore: Coda non sbaglia e spiazza Gomis, Salernitana che pareggia 1-1.
I bianconeri non si sconpongono e si rendono pericolosi ancora con Ciano al 34', raccoglie dal limite sinistro dell'area una palla sporca ma la sfera finisce in Curva Mare. Drago quindi corre ai ripari per sopperire all'inferiorità. Lucchini prende il posto di Falco al 36'. Ancora Ciano mette alla prova Terracciano, la sua botta dal limite si alza di poco sopra la traversa. Poca precisione per l'ex Crotone. Al 47' le squadre finiscono negli spogliatoi dopo due minuti di recupero.
Square in campo con gli stessi undici. Al 49' Zito si fa pericoloso, Gomis spedisce in angolo di piede. Dopo 3 minuti Lucchini si scontra con Kone e deve lasciare il posto a Magnusson. Altra tegola che non ci voleva. Insiste la Salernitana che prova a insaccare a gioco fermo, fallo di Coda sull'uscita volante di Gomis. Menichini mette forze fresche: Gatto lascia il posto a Nalini, poi al 77' il fischiatissimo Zito lascia il posto a Donnarumma.
Il Cesena macina gioco e all'81' ci crede: Kessie rientra all'interno e col mancino scocca un bel tiro sul primo palo. La sfera si stampa sull'esterno della rete. Ultimo cambio per Drago: Ciano sfinito lascia il posto a Dalmonte all'84'. Proprio lui dopo pochi minuti stoppa bene la torre di Djuric e mentre sta per caricare il tiro, l'ex Rossi spazza via la palla. Sarebbe stata una grande occasione! Al 90' Kone entra in are di rigore ma sul più bello si allunga forse troppo la palla e in scivolata prova la conclusione, parata facilmente da Terracciano.
E si arriva all'epilogo peggiore che potesse esserci: punizione dalla sinistra sul primo palo, Bagadur anticipa Djuric e insacca sul primo palo. Bolgia granata e Cesena che piange all'imminente fischio di Baracani che fa finire la gara sul più bello (per gli ospiti).
Partono i festeggiamenti campani e al Cesena non rimane che mangiarsi le mani. Il sogno terzo posto è rimandato. Sabato appuntamento per la trasferta di Como.

PAGELLONE
Gomis 6: di grossi interventi non ne deve fare, per il resto è ordinaria amministrazione. Sul rigore di Coda viene spiazzato con la botta centrale. Sul gol finale non ha grosse colpe, la conclusione è troppo precisa. SGOMENTO
Perico 5: la sua zona è costantemente sotto assedio. Zito è un cliente scomodo. In avanti qualche incomprensione di supporto con Ciano. Non fortunato nelle palle offensive e nei calci piazzati. SOTT'ACQUA
Capelli 6: regge l'urto di Bus per tutta la partita ma nel finale incappa nel nodo Bagadur che si mette tra lui e Djuric nella marcatura a zona. MURETTO
Caldara 5: doppio giallo in 27 minuti e combina il patatrac. Primo fallo tattico e il secondo un mani di schiena, seppur largo. Il giovane di balde speranze duellava bene con l'ostico Coda, poi si fa cacciare. PIVELLO
Renzetti 7: il migliore in campo e lo si capisce non solo per le solite chiusure e la tanta corsa lungo la fascia, ma la serpentina di 4 uomini con ingresso in area gli valgono la medaglia di mvp. RENZO KENZO
Kone 6: a volte utile, a volte no. Fatica a mantenere sempre il passo ma fa tanta legna. Al 90' rischia addirittura il colpaccio ma non è lucido. Da rivedere in fase di copertura, soffre l'inferiorità. STREMATO
Sensi 6: il geometra non è in serata ottimale ma alcune giocate sono davvero illuminanti. Altre invece incappano ancora in errori, però guadagna falli a ripetizione. LUME
Kessie 6: il talento non si discute, l'impegno nemmeno. Gara un po' strana la sua, fa il suo compito bene ma manca il guizzo finale. Tiene sotto scacco il centrocampo composto da Moro e Odjer, pochi errori complessivamente. HIGHLANDER
Falco 5,5: il suo match dura esattamente 36 minuti. Si crea pericoloso con i suoi guizzi ma deve essere l'Abele della situazione. SACRIFICATO
Ciano 6: ci prova almeno in tre occasioni dalla distanza nel primo tempo oltre al gol su rigore. Dagli undici metri usa la potenza. Cambia corsia diverse volte e il suo mancino è spara a salve anche quando deve servire i compagni. CHIAROSCURO
Djuric 5,5: rimane sempre lui il baluardo là davanti anche quando l'inferiorità numerica si fa sentire. Pecca solo negli ultimi 10 minuti ma mancano i rifornimenti. Come ammette lui stesso sul gol partita il difensore si è infilato e nonostante il suo recupero di testa, la macchia compare sul suo abito immacolato. DOCCIA GELATA
Lucchini 6: 17 minuti di gioco e poco altro. Rileva Falco per ristabilire l'assetto in inferiorità e poi deve uscire infortunato per la testata di Kone. SFORTUNATO
Magnusson 6: entra a gara in corso per sostituire il "sostitutore" di Falco. Mente calda e testa lucida, una volta tanto. CONCENTRATO
Dalmonte 6: ha a disposizione 6 minuti e 4 di recupero e li mette a frutto bene. Per poco non fa il colpaccio con stop e conclusione, solo l'ex Rossi gli nega lo specchio della porta. DISCOLO

Drago 6: fa riposare il tanto criticato Ragusa per il promettente Falco. E sembra che ciò gli dia ragione. 1-0 e partita in mano. Caldara gli rovina i piani e nei 69 minuti restanti (recuperi inclusi) se la gioca in ogni azione. Sfortunato anche nell'infortunio di Lucchini, Magnusson non si fa pregare. E' mancata solo la fortuna, non la manovra. Certo, il mister non si accontenta del punto e fa l'all-in, questa volta però è andata male ma non vogliamo penalizzare l'approccio giusto.

Curva Mare 6,5: sciarpate, bandiere, qualche fumogeno e addirittura il coro per Manolo Pestrin non bastano. L'ex non colpisce ma la gara è sotto sortilegio a lungo effetto. Il supporto non manca, la voglia del terzo posto incanta, ma sfuma tutto. Bellissimi gli applausi a fine gara, la gente ha capito che non è mancato il valore ma solo la fortuna.

Curva Ferrovia Salernitana 6: circa 150 tifosi ospiti che sono muniti di qualche bandierina e pochi striscioni. Il loro supporto cala a lungo andare. Nel finale nemmeno loro ci credono tanto che non sanno manco chi possa aver segnato. Presenti anche 10-15 baresi con una bandiera tenuta in mano e una più piccola che recita "Cesena".

INTERVISTE POST PARTITA
Massimo Drago
"Sono quelle partite segnate dagli eposodi. Crei occasioni da gol e passi in vantaggio. Poi ci hanno espulso Caldara e hanno pareggiato. In pochi si sono accorti che in 10 contro 11 abbiamo giocato per 70 minuti e creando tanto. Faccio i complimenti ai miei ragazzi.
Non era facile rimanere alti, il dispiacere che ho avuto è stato quello di togliere Falco ma dovevamo mantenere un determinato equilibrio. Avevamo poca gente di corsa ma abbiamo mantenuto il campo. Siamo stati propositivi nonostante tutto. Falco era rimasto in campo per 10 minuti in più e Kessie non mi dava garanzie come difensore centrale. In qualche occasione si era distratto e ho preferito mettere Lucchini".

Leonardo Menichini
"Il Cesena è una grande squadra e lo ha dimostrato in 11 contro 10, sembravano loro in superiorità. Godono di grande salute. Siamo stati anche fortunati e bravi a crederci fino alla fine. Il pareggio ci poteva bastare.
Il fallo di mano da rigore era due metri fuori area, l'errore poteva ammazzarci. Ci siamo ricompattati e abbiamo trovato il pareggio. Nel finale abbiamo vinto, siamo stati bravi.
Potevamo sfruttare meglio la superiorità numerica, dovevamo far girare la palla e questo lo dirò in settimana ai miei ragazzi. Il Cesena prendeva palla e costruiva gioco, ha creato azioni con un centrocampo fantastico. Sensi, Kessi e Kone sono grandi giocatori. Non si è vista la loro inferiorità in 10".

Nessun commento:

Posta un commento

Più letti di sempre

Seguici su Facebook

Ultimi commenti