giovedì 18 febbraio 2016

Hertha Berlino - Olympiastadion

Per leggere i tour agli altri stadi europei da noi visitati visita la sezione I VIAGGI DI MARCO POLO!

Caratteristiche principali 
Nome: Olympiastadion
Inaugurazione: 1936
Ristrutturazioni: 2004 
Capacità (posti a sedere): 74400
Nazione: Germania
Squadra di casa: Hertha Berlino

Come raggiungere lo stadio (la mappa):



Il tour all'Olympiastadion
Giornata tipicamente invernale in quel di Berlino a base di cielo rigorosamente coperto con minaccia di pioggia e una leggera foschia. Benvenuti in Germania. Buona compagnia, femminile sia chiaro, e davanti a noi si apre il maestoso e storico impianto costruito dai Nazisti di Adolf Hitler. Ancora prima di arrivare c'è da percorrere il lunghissimo e ampissimo parcheggio per poi imbucarsi alla "casetta" della biglietteria e merchandising che costeggia tutto l'impianto di recinzione e tornelli. Proprio sopra a questi capeggia il simbolo dei cinque cerchi olimpici.
Dopo aver effettuato il pagamento, scopriamo che il tour era appena iniziato e un ragazzo dello staff ci accompagna alla guida che stava già spiegando, in inglese, la storia dello stadio in cui attualmente disputa le partite l'Herta Berlino, non una squadra di primissimo piano.
Il punto di partenza è la zona lato est, secondo la mappa. Alla vista, nonostante le condizioni climatiche in cui aveva fatto capolino pure un vento piuttosto forte, è impressionante la distesa di seggiolini ultra leggeri posti uno attaccato all'altro. Dopo la disamina del caso e le foto di rito il secondo passo è stato quello di spostarsi lungo al primo anello, quello al piano terra, per capirci. Ad ogni angolazione dell'impianto la vista fatica a cambiare. Usciti di nuovo fuori dall'impianto, ci fanno percorrere il lato pre-scalinate d'accesso e le maestose colonne restaurate sono davvero ricche di significato, con addirittura le porta fiaccole presenti.
E' il momento di entrare nelle viscere dello stadio: accesso alla zona vip in un intricato spazio fatto di corridoi, camerate e scalinate. Forse scendiamo di 2 o 3 piani e percorriamo rapidamente le zone in cui i vips possono soggiornare nel pre e post gara fino ad arrivare al mega salone ristorante e bar in cui vi è l'accesso sottoterra al parcheggio dei vips famosi e dei parenti dei calciatori. Addirittura un piano intermedio non visitato è dedicato alla memoria di Jesse Owens, il famoso centometrista afroamericano che vinse l'oro a scapito dei favoritismi tedeschi. Da una parte quindi si può uscire per raggiungere le auto, dall'altra invece si raggiungono la cappella in cui è possibile pregare (ci sono preghiere in tutte le lingue più diffuse del mondo) e poi i corridoi che portano all'accesso al campo. Ampio spazio con la zona mista riservata alle televisioni ma la breve scalinata (orribile) per salire a bordocampo è il momento topico del tour. Le panchine sono attaccate al pubblico con un bello spazio riservato all'area tecnica. Per noi turisti classiche foto e vista spettacolare del terreno, giro di campo non permesso.
Tornati indietro si prendono ancore i numerosi corriodi che ci portano negli spogliatoi. L'Olympiastadion ne ha addirittura una dozzina, il numero esatto sinceramente non lo abbiamo capito. Bello notare che ancora erano presenti i pannelli della finale di Champions League disputata 6 mesi prima tra Barcellona e Juventus. Non molto ampi, però suddivisi con delle belle postazioni in pelle, schermi sulle pareti, docce ampie e addirittura una piscinetta. Per spostarsi ancora tra i diversi spogliatoi e le zone riservati ad arbitri, federazione e controllo antidoping, sulle pareti compaiono le tantissime maglie dell'Hertha Berlino che ha utilizzato in un numero imprecisato di anni, forse della sua storia.
A questo punto dal basamento è giunto il momento di risalire di qualche piano e arrivare alla zona d'onore a metà altezza, sotto la tribuna stampa piuttosto risicata. Minuti importanti spesi per una sosta: la guida ci spiega che quelli erano i posti in cui nell'Olimpiade del 1936 Hitler e la sua combriccola di soci si è gustata l'importante manifestazione. Chissà, magari proprio dove mi sono seduto io era il suo posto.
E' momento di ritornare indietro con la visita agli ultimi sky box con punto di fine all'esterno nel lato sud.



La nostra opinione
I punti forti, per chi è un amante di storia, oltre al completo restauro architettonico del 2004 è il fatto della matrice nazista che sta dietro all'impianto. La conformità dello stadio è a C, non essendo chiuso da un lato, lo rende unico e riconoscibile, soprattutto per noi italiani che nel 2006 vincemmo proprio in quell'impianto. Un altro aspetto degno di nota che è agli annali risulta infatti questo, senza poi scordare l'Olimpiade di calcio del 1936 in cui venne vinta dagli azzurri la medaglia d'oro.
Il rapporto qualità-prezzo è molto buon: con 12euro la visita è guidata e si può entrare nelle zone off-limit, cosa invece che non è possibile fare senza guida. Non abbiamo visitato l'immenso parco olimpico corredato di campi per l'atletica, hockey e altri spazi molto grandi. Certamente ci sarebbe voluto più tempo ma avrebbe meritato certamente.
Tanti i punti ristoro a pochi passi dai posti a sedere, disposti su due anelli che compongono lo stadio.
Contro: il fossato che separa i posti dalla pista d'atletica credevamo non ci fosse. L'azzurro di quest'ultima è meno ingombrante rispetto al classico rosso e dona quasi un tocco positivo alla sua presenza che comunque rende lo spettatore piuttosto lontano dal terreno di gioco.
Il giorno prima del nostro arrivo si era disputata la gara con il Bayer Leverkusen, un vero peccato :P

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