lunedì 12 ottobre 2015

Moncini: "Manca il contributo delle prime punte"

Qui Villa Silvia - La ripresa in vista di Cesena - Spezia è fissata per martedì pomeriggio alle ore 15.00 al Centro Sportivo Conte Alberto Rognoni.

Alfred Gomis è stato ospite sulle frequenze di Radio Studio Delta per "Scarpini 5".
"Da quella volta sul palco della presentazione in cui Daniele Magnani mi sbagliò il nome, adesso i miei compagni mi chiamano Alfredo. Non è niente di grave, ci può stare.
Il più burlone in squadra è Ragusa. Quando verrà in programma qui, mi vendicherò e gli farò uno scherzo.
In ritiro solitamente sto in camera con Molina.
In Nazionale non ho mai giocato ma 2 anni fa avevo ricevuto una convocazione con l'Under 23 del Senegal per andare in Colombia. Non sono potuto andare perchè disputavo i play-off col Crotone.
Mio fratello Lys è già stato in nazionale, io invece ho scelto quella italiana. Maurice gioca al Delta Porto Tolle, credo sia lui quello più promettente.
Ho tre fratelli: Lys, Maurice e David di 5 anni. Mio padre venne in Italia e andò a vivere a Cuneo. Gli avevano detto che era una città a misura d'uomo e con pochissima criminalità.
Sono molto vario quando ascolto la musica. Mi piacciono tutti i generi e l'ascolto solitamente quando effettuo gli spostamenti. Ballare? Lasciamo perdere, non sono capace.
In Romagna si mangia bene.
Scaramanzia? Indosso prima il parassitico destro del sinistro e stessa cosa gli scarpini. Non ho molte fisse da questo punto di vista".

Ospite negli studi di Teleromagna è stato l'attaccante Gabriele Moncini.
"A 13 anni ho lasciato casa e non è stata facile. La mia stagione fu molto importante e poi mi notarono i grandi club e arrivarono tante offerte anche da Inter e Milan, ma scelsi la Juventus. E' stata una tappa fondamentale perché apprendevo tutto ogni anno che sono rimasto lì.
Gli anni alla Juventus sono stati molto importanti: eravamo seguiti da tutor fuori dal campo e gli insegnanti erano dentro Vinovo. Mia mamma non la prese molto bene all'inizio. Ero birichino ma poi ho messo la testa a posto e ho capito come comportarmi.
Chi sono? Sto cercando di rifilarmi il mio spazio nel mondo del calcio ma sempre con i piedi per terra. Quest'anno mi aspetto di dare un contributo alla squadra, magari per puntare alla Serie A. L'obiettivo sono i play-off.
Arrivai a Cesena per fare il campionato Primavera e dopo una settimana che mi allenavo con Bisoli fui chiamato in prima squadra. Ho imparato a vivere nello spogliatoio perché non potevo dire nulla, mentre prima ero io il trascinatore.
Sono abbastanza contento della mia prestazione a Cagliari. Avrei preferito giocare alle spalle dei giocatori, invece non è stato così. Le occasioni sono state poche. Avrei voluto incidere di più.
Avevamo preparato la partita in cui noi dovevamo fare il gioco. Il gol subito, con un po' di sfortuna, ci ha abbattuti e non siamo riusciti a riprendere in mano il pallino del gioco. La loro fisicità doveva essere sconfitta da palle lunghe. Il caldo ha condizionato la gara, noi dovevamo stare più stretti e corti. Il Cagliari ci ha puniti in velocità. La gara è stata decisa da episodi.
Il gol annullato? Ragusa aveva fatto un bel gol, noi siamo andati a protestare con l'arbitro ma non è servito. Nel secondo tempo eravamo partiti con più decisione, è stato bravo il guardalinee perché poi abbiamo subito il secondo gol.
Magnusson ha sbagliato la giocata sul 2-1.
Melchiorri è molto veloce. Capelli, fidatevi, non è lento come sembra.
L'aspetto fisico noi eravamo meglio preparati, sono calati loro nella ripresa.
Io sono una punta e il mio compito è segnare.
Manca il contributo delle prime punte, i numeri parlano chiaro. Djuric ad esempio fa il lavoro sporco, è uno che salta e alza la squadra.
Drago è più insegnante che allenatore perché parla molto con noi giovani.
Lo studio è importante. Bisogna conciliarlo con lo sport perché è importante. Il Mister e la società ci hanno parlato di guardare sia all'aspetto tecnico che umano. Sono fondamentali.
Il mio sogno? Passo dopo passo, arrivare alla Nazionale e vincere il Mondiale.
Un difetto? Rimanere attivo mentalmente e non adagiarmi sugli allori. Col tempo migliorerò sotto questo aspetto.
Mi hanno paragonato a Huntelaar ma il mio modello è Trezeguet".

L'ex calciatore Christian Lantignotti è stato ospite a Tifo Cesena!, programma di Videoregione.
"Siamo andati a giocare a Cagliari dove loro sono i primi della classe. Ci sta andare a perdere e purtroppo è capitato. Ci sta, ma bisogna ripartire subito. La piazza credo sia come quella di Cesena, loro sono pronti a ripartire come noi. Sono bravi e hanno una rosa competitiva. Il pubblico ha ben risposto come da noi.
La sconfitta è maturata con onore. Il 3-1 non è come un 5-0! Il Cesena fino alla fine del primo tempo quasi era in parità, ma poi ci è rimasto sempre. Ci può stare la sconfitta".

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