lunedì 26 gennaio 2015

Leali e Marilungo: "Guardiamo gara dopo gara"

Qui Villa Silvia - Nella mattinata di ieri al Centro Sportivo Rognoni la prima squadra ha svolto una seduta di scarico. Chi non è sceso in campo a Parma invece si è allenato regolarmente sotto la guida di Di Carlo. Martedì pomeriggio è prevista un'unica sessione di allenamento alle 14.30 al Rognoni in vista di Cesena - Lazio (domenica ore 15.00)

Ospite nel programma "Tifo Cesena" di Videoregione, Guido Marilungo racconta la sua seconda esperienza in bianconero nonostante un serio infortunio lo stia tenendo lontano dai campi da gioco.
"Sono fermo dal 28 ottobre ma ora sto bene e mi alleno in differenziato. Tra poco tempo potrò tornare in campo.
Quella di Parma era una gara importante, non la consideravo da dentro o fuori perché finché la matematica non ci condanna c’è speranza. Nonostante l’autogol di Cascione abbiamo segnato e dimostrato che mentalmente stiamo bene e il gruppo ha forza. Certamente era una diretta concorrente per la salvezza e in caso di sconfitta bisognava poi fare punti pesanti con le big.
Potevamo vincere anche prima ora dovremo fare il girone di ritorno nel migliore dei modi. Non dobbiamo regalar nulla agli avversari. Dovremo esser bravi già con la Lazio, questa vittoria ci fa comodo.
Paure? Ci siamo parlati anche tra di noi e bisognava dare una reazione, un segnale. Non si poteva andare avanti così, si perdevano le partite solo quando staccavamo la spina per 10 minuti, come visto anche col Torino.
Le lacrime di Pulzetti? E’ una liberazione segnare dopo mesi di sacrifici. Quando sei indisponibile guardi gli altri che giocano ma tu hai male e non puoi scendere in campo. Nel momento in cui vai in campo e tiri fuori la rabbia tutto il nervosismo esce.
Il gol di Rodriguez? Non importa come lo ha fatto, basta segnare.
L’autogol di Cascione? Non ho visti i ragazzi e non ci ho parlato, non so cosa sia successo. Forse Leali non ha chiamato la palla o se l’ha chiamata Cascione non l’ha sentito. Guardo sempre il lato positivo: abbiamo dovuto farci gol perché gli altri non lo facevano.
Valzania? Luca è un ragazzo che ha qualità e ha la stoffa per diventare un giocatore di Serie A. Lasciamolo crescere con calma, diamogli tempo senza mettergli troppe pressioni.
Con Bisoli e Di Carlo gli errori son stati sempre gli stessi. 2-3 partite le abbiamo sbagliate sin da subito: con Juve e Fiorentina ad esempio. Invece col Napoli ce la siamo quasi giocata alla pari, poi prendi gol e per 20 minuti non capisci nulla e arrivano altre 2 reti. Sono momenti in cui poi rialzarsi è dura.
Il modulo? Conta poco, l’importante è giocare bene.
Una mia cessione al Bari? Non vado da nessuna parte.
Salvezza? Lotteremo fino alla fine. Ricordo con la Sampdoria a gennaio avevamo 26 punti e poi andai via. A fine stagione ci fu la retrocessione a 33 punti.
Io a Cesena sono in prestito, a fine anno tornerò a Bergamo poi decideremo in base alle loro scelte".

Nicola Leali è stato ospite di Bianco e Nero d’Autore su Teleromagna.
"La partita di Parma è stata positiva perchè abbiamo vinto dopo tanto tempo. Dobbiamo trascinarci la positività del risultato per la gara con la Lazio. Nell’arco di tutti i 90 minuti abbiamo messo sotto il Parma che era in difficoltà e si è visto il nostro carattere. Per un errore nostro è arrivato l'autogol ma abbiamo reagito con la rete di Rodriguez.
Il pareggio non serviva a nulla ad entrambe e in settimana sapevamo di dover fare bene. Sul pullman c’era un clima molto felice perché era un’ossessione questa vittoria. A fine gara c’è stata una scarica di adrenalina assoluta.
Non vincere da un girone ci ha messi in difficoltà. Complimenti alla squadra. Il gol di Pulzetti è stato bellissimo e le sue lacrime hanno detto molto.
L'autogol? La palla è arrivata forte e vicina ai piedi di Cascione. Non ha avuto il tempo di posizionarsi mentre io sarei dovuto stare in porta. Durante l'abbraccio ci siamo presi le colpe entrambi. Gli errori aiutano, specialmente dopo una vittoria.
Ero sereno e tranquillo in settimana, Antonioli è un bravissimo preparatore. Mi trovo bene con Bressan e Agliardi.
Da ragazzino ho fatto il centrocampista o il difensore all’occorrenza. Ma volevo fare il portiere. Nel mio paese ho giocato in prima squadra e poi ho fatto il provino per il Brescia e ringrazio i miei genitori per il supporto che è stato fondamentale. Ho esordito in Serie A in Cesena - Brescia. Poi ho fatto un’annata con le Rondinelle, in seguito col Lanciano ci salvammo contro ogni pronostico e poi con lo Spezia ho raggiunto i play-off.
La giornata del mio esordio in Serie A a 18 anni è indimenticabile, ed ero al Manuzzi con la maglia del Brescia. Lo stadio pieno è tanta roba, anche ogni volta che sono arrivato da avversario e pure ora che gioco qui. Ce ne dovrebbero essere tanti altri in Italia, la Curva Mare ci aiuta ed è calda.
Futuro? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, dico sempre così. Io sono Leali e non Buffon. Abbiamo un percorso da fare qui a Cesena e crediamo alla salvezza. Partita dopo partita ce la giocheremo fino alla fine.
Restare a Cesena anche il prossimo anno non sarebbe male, c’è un bell’ambiente e un ottimo preparatore.
L’Under 21? Speriamo di qualificarci per l’Olimpiade e poi cercare di vincere l’Europeo 2016.
Devo migliorare in certe situazioni come alzare la voce quando serve. Io parlo in campo per aiutare i compagni e rimanere concentrato".

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