martedì 16 dicembre 2014

Lucchini: "Daremo l'anima e suderemo per la maglia"

Qui Villa Silvia - Ripresa mattutina a Villa Silvia in vista dell'anticipo di sabato 20 dicembre in casa del Sassuolo al Mapei Stadium. I 14 scesi in campo contro la Fiorentina hanno svolto lavoro defaticante, mentre gli altri erano sul campo a pieni giri. Alle 14.30 odierne è previsto l'allenamento sempre al Rognoni.
Nel tardo pomeriggio tutto lo staff tecnico, tifosi, dipendenti e operai dell'AC Cesena si sono incontrati presso la Club House adiacente allo stadio Orogel Dino Manuzzi per scambiarsi i consueti auguri di Natale. Sono intervenuti Lugaresi, Di Carlo e Succi.

Giorgio Lugaresi
"Siamo vicini al Natale e stiamo facendo un campionato sotto le nostre aspettative: sia della società che dei giocatori della squadra. Tutti i ragazzi hanno la faccia buia come la mia perché ci tengono quanto me ad andare bene in Campionato. Invece di essere rude e cattivo come si fa in questi casi, qui dentro siamo tutti una famiglia. Noi siamo i professionisti e loro sono i tifosi: quelli che sostengono il vostro lavoro e grazie alle prestazioni positive gioiscono. Anche nelle difficolà o se perdiamo sanno che avete dato il massimo. Io ne sono orgoglioso. Le risorse fisiche, psicologiche, morali, la voglia di soffrire che un uomo ha dentro è infinitasono infinite. A volte sembra di aver dato il 100%, forse non basta, ma nel momento del bisogno non è così ed in campo questo aspetto viene fuori; magari quando un compagno si fa male e non si può uscire dal campo. Tutto parte dal cuore e poi dal cervello, l'allenatore deve mettere ordine e organizzazione, ma il resto dipende da voi. E’ quello che abbiamo nel cuore che possiamo trasmetterlo alla testa. Io sono certo che a voi vi batte dentro un cuore forte, io vi vedo perché vi conosco bene come se foste i miei figli. Qualcuno è stato qui, alto così tanto (indicando per terra, ndr), ora invece ha i capelli brizzolati, come Nico Pulzetti. Tabanelli e Djuric sono qui da anni, De Feudis si è fatto 5 promozioni. Questa è la nostra forza: noi siamo un gruppo e se siamo qui, in questo momento difficile, con così tanta gente son sorpreso. C’è grande attaccamento. Proviamo a fare qualcosa in più. Penso al Cesena 25 ore al giorno. E’ stata una ricorsa troppo lunga salvare la società e non farla sparire. Adesso siamo in Serie A e abbiamo il dovere di salvarla. Ne approfitto per fare gli auguri a tutto lo staff e alla squadra. Forza Cesena!".

Domenico Di Carlo 
"Bisogna dare fiducia alla squadra e società per il bene di tutti e la Serie A va difesa fino all’ultima giornata di campionato. I ragazzi sono a disposizione, c’è da lavorare tanto ma se staremo insieme e risuciremo a metterli in condizione di aver minor pressione potremmo solo allora avere risultati. Sono nuovo, ho trovato un buon ambiente e ringrazio tutti quelli che mi hanno accolto bene. Faccio gli auguri di Natale di un buon anno da tifoso del Cesena in vista di risultati migliori. Alla fine quello che conta è il Cesena che è di tutti noi".

L’ospite a Bianco e Nero d’Autore è stato Stefano Lucchini, programma in onda su Teleromagna.
"Anche noi prima della partita volevamo disputarla in maniera diversa. Siamo stati più propositivi nel primo tempo come chiesto da Di Carlo, in parte ci siamo riusciti. Poi è arrivato il gol a 2 minuti dalla fine e nel secondo tempo abbiamo preso subito il secondo, la gara si era messa male. A riaprirla ci ha pensato una ingenuità di Neto, così abbiamo avuto modo per 15-20 minuti di riproporci in avanti ma senza creare grandi pericoli. Poi come nei primi due gol ecco che è arrivato il 3-1 su palla inattiva ma in inferiorità numerica. Eravamo in difficoltà a controbattere alla Fiorentina. Continuo a ripensare agli errori fatti. Ieri sera ho riguardato subito la partita per vedere cosa si è sbagliato.
Il fatto mentale influisce sui calci piazzati. Quando ne capita uno si va in ansia. Trovare il problema è difficile e da anni che sono nel mondo del calcio si cambia spesso il modo di marcatura. A zona prendevamo i gol anche in allenamento e così siamo tornati a marcare a uomo. E’ un fatto totale di squadra perché gli attaccanti tornano a marcare e i centrocampisti ripiegano. Anche il fattore psicologico può influire. Ci lavoreremo ancora, ma andrebbero spese ore in settimana. Basta un movimento di un giocatore per creare un gol.
Se la squadra non fa risultato non è solo per il fatto dei calci piazzati, ma ci sono anche altri aspetti.
Non c’è rassegnazione in noi. Abbiamo dei punti in meno rispetto a quelli che potevamo avere. Ad esempio ne abbiamo persi con Empoli e Verona. Qualche errore è stato commesso e ora non saremmo qui a parlare di certe situazioni. Se avessimo portato alla fine queste due vittorie avremmo avuto 4 punti in più. Con la Sampdoria invece potevamo anche perderla e non la considero.
La fatica di non riuscire a gioire per un risultato positivo porta a non avere la tranquillità necessaria. La fiducia in più si ottiene quando il lavoro in settimana si realizza alla domenica. Invece quando manca la vittoria poi subentra la paura di giocare anche in maniera facile. Ogni errore che facciamo prendiamo gol. Per chi ha poca esperienza, se viene meno questa fiducia, arrivano i problemi.
Leali? E’ giovane ma è un ottimo portiere. Poi si possono commettere degli errori ma li fanno tutti. Anche lui sta facendo la sua esperienza, come l’ho fatta io da giovane che mi ha permesso di stare 12 anni in Serie A. Ha un grande futuro davanti.
Bisoli non ci ha mai detto di non giocare o di non stare tranquilli. Magari si preparava la partita in un modo diverso ma nessuno ci ha mai vincolato a fare determinate cose per come avevamo preparato la gara. Di Carlo ha visto la paura di attaccare e ci ha detto di rischiare qualcosa in più ma giocando in libertà. Meglio prendere gol per rischiare una giocata piuttosto che per la paura.
Spero di tornare in tv in un momento più positivo e voglio dire ai tifosi di non smettere di credere in noi. Ci stiamo provando ad onorare la maglia, lo dico a nome di tutti e ci sto mettendo la faccia. Ho trovato un grande gruppo che ha voglia e cercherà di fare il possibile per raggiungere la salvezza. Ci metto la mano sul fuoco: garantisco che siamo un gruppo affidabile, daremo l’anima e suderemo per la maglia. Poi il campo ci dirà se avremo svolto bene il nostro lavoro.
Il mio futuro? Io sono tutto del Cesena e non voglio pensare alla Serie B. L’obiettivo si può raggiungere e penso a quello".

Ospite in tv a Tifo Cesena è stato l'ex centrocampista bianconero Simone Confalone.
"Purtroppo il Cesena era partito bene, la Fiorentina è però una grande squadra. Arriverà vicina alle coppe sicuramente. E' titolata con grossi campioni e mancavano giocatori importanti ma a sostituirli c'erano altri giocatori alto livello. A differenza di altre squadra hanno questa possibilità. Si evidenziano maggiormente le loro qualità in campi come Cesena. Quando le cose vanno male è troppo facile sparare su tutti quanti, ma è così. Il calcio insegna che quando matura una sconfitta per 4-1 è tutto sbagliato.
Le situazioni da calcio da fermo sono sicuro, anche se non guardo gli allenamenti, che le riproveranno mille volte, quelle contro soprattutto. A Cesena sanno di avere qualche lacuna, sono super preparati i calciatori. Come vediamo nel primo gol di Borja Valero però la palla passa sotto Volta e Leali ha due giocatori davanti e vede la palla all'ultimo secondo. Invece di smancciare l'avrebbe tirata fuori. Anche quello è un episodio di sfortuna che forse si continua a ripetere. Molte volte basta un episodio per cambiare le dinamiche. Di Carlo è arrivato da una settimana e ci vorrà un po' di tempo per cambiare le cose.
Corbonero in squadra con me ai tempi di Castori? L'ho visto con il Verona e mi è piaciuto molto. Ieri no invece. Non si capisce bene il vero potenziale del giocatore ma dico solo per quello che ho visto che con Castori forse dopo 5 minuti sarebbe uscito perchè conoscendolo avrebbe preteso sempre il 100% da tutti. Anche nel caso di Almeida, sono giocatori che devono avere il tempo di giocare. Se gli allenatori li fanno giocare lo sanno.
Sono abituato a dare sempre un giudizio alla fine di un percorso. Dopo tanti anni ci sono situazioni che non riusciamo a capire. Nell'anno nuovo in avanti la squadra potrebbe anche trasformarsi. Credo nel lavoro della società. Ci sono stati diversi infortuni e molti hanno reso meno di quello che potevano. Dare giudizi globali sui diversi giocatori che non sono all'altezza della Serie A mi sembra non adatto. Il calcio non dà tempo per risolvere poi i problemi. Bisoli ha detto 'so come è il calcio e cosa mi può aspettare'. Se dovesse arrivare la salvezza in Serie A sarà solo nell'ultima giornata o ci si augura poco prima.
Se ci sono 8 punti in classifica è lo specchio di come è andata la stagione fino ad ora. Dare un quadro generale lo farà la società che è consapevole e crede nel gruppo dei giocatori.
Per noi tifosi è facile parlare di mercato. Anche quando c'ero io le difficoltà economiche erano presenti. La squadra competitiva è normale volerla ma sono i soci che mettono i soldi dalle tasche. E vanno ringraziati perchè senza di loro e Lugaresi il Cesena sarebbe anche scomparso. Adesso vogliono salvare quello che si può salvare e poi programmare il futuro. Secondo me è tutto giusto.
Valzania è andato in Primavera sabato perchè Di Carlo vuole fargli fare minuti e non mandarlo allo sbaraglio. E' successo anche a me. Non so, ma potrebbe essere una motivazione valida per fargli prendere i novanta minuti oltre all'allenamento settimanale.
Col Rimini perdevamo 2-0 e non dovevo nemmeno entrare. Ogni volta che vado a Rimini mi dicono che sono il loro incubo. Mi odiano. Anche perchè loro non se l'aspettavano la rimonta. Ho avuto la fortuna di fare l'esordio in porta con Indiveri infortunato in Serie C. Tutto lo stadio era timoroso ma non sono stato nemmeno impegnato.
Il mio gol col Varese è stato fortunato. Ogni tanto mi venivano dei gol così, ma col Cesena sono stati tutti belli.
I fatti di Pisa? Avevo difeso un tifoso dalle forze dell'ordine. In campo entrò e mi sembrava troppo eccessivo che il poliziotto avesse iniziato a malmenarlo. Non capivo il perchè dovesse picchiarlo se usciva con le sue gambe in maiera paficica. Mi fece molto male il fatto e per questo episodio fui chiamato in giudizio e poi scagionato. Le prove tv erano evidenti. Mio padre è poliziotto, mi ha toccato nel personale al di fuori dello sport.
Bologna? Firmai il 31 agosto per evitare anche il fallimento come successe a La Spezia ed era il mio sogno di giocare in Serie A. Quella società per lo permise, è quello che ogni calciatore desidera fin da bambino. Accettai perchè era il mio lavoro. La prima domanda che mi fecero era se tifassi Bologna anche se ero storicamente del Cesena. Io non nascondo nulla, tifo Cesena e lo farò sempre. Loro ci rimasero male perchè forse credevano in una risposta diplomatica ma il lavoro è una cosa, la fede è un'altra".

Notizie calciomercato. Larrondo (Torino) difficile che approdi a Cesena in cambio di Defrel. I problemi d'attacco sono profondi e non sembra adatto per la causa.
Pavoletti, promesso al Cesena in estate, è andato a segno nell'ultima sfida col Palermo. Rino Foschi è al lavoro.

1 commento:

Più letti di sempre

Seguici su Facebook

Ultimi commenti