domenica 12 agosto 2012

Nottingham Forest - The City Ground

Per leggere i tour agli altri stadi europei da noi visitati visita la sezione I VIAGGI DI MARCO POLO!
Caratteristiche principali
Nome: City Ground
Inaugurazione: 1898
Ristrutturazione: 1935-1965-1980-1992
Capacità (posti a sedere): 30576
Nazione: Inghilterra
Squadra di casa: Nottingham Forest FC

Come raggiungere lo stadio (la mappa):



Il tour al City Ground
Grazie alla vittoria di una borsa studio universitaria, mi ritrovo a trascorrere il 2012 in Inghilterra, più precisamente nella città di Nottingham. Il nome rievocherà senz’altro le avventure di Robin Hood nella misteriosa foresta di Sherwood, ma forse a qualcuno salterà prima in mente il celebre Forest, club che a fine anni '70 vinse ben due coppe dei Campioni consecutivamente. Da buon appassionato decido di sfruttare i Sabati liberi per gustarmi il calcio d’oltremanica.
La prima differenza sostanziale col campionato Italiano è costituita dalla difficoltà di reperimento dei biglietti: i grandi club fanno sempre tutto esaurito e per i pochi tagliandi disponibili viene sempre accordata la priorità ai possessori di carte fedeltà.
Queste carte fedeltà non sono altro che tessere nelle quali vengono caricati dei punti ogni volta che si va a vedere un match; la prevendita dei biglietti quindi aprirà progressivamente per scaglioni di punti (esempio martedì 17 apertura per chi è sopra ai 500 punti, giovedì 19 apertura per chi è sopra 200 punti, e così via…). Il sistema mi sembra geniale, perchè consente ai tifosi più fedeli di entrare facilmente in possesso del ticket senza dover subire ore di code e magari rimanere a secco.
Questo sistema tuttavia tocca solamente le squadre di Premier League, per i campionati di Championship si riesce a trovare buona disponibilità. Se i biglietti rimangono difficili da trovare, arrivare allo stadio coi mezzi pubblici rappresenta una pura formalità: le grandi squadre di calcio Inglesi sono concentrate in poche città, tutte ben collegate da una rete ferroviaria. Ad esempio da Nottingham è possibile arrivare in un’ora di treno a Birmingham, due ore a Manchester e Londra, 3 ore a Liverpool, a prezzi più che abbordabili. Provate a pensare all’impossibilità tecnica dell’andare a vedere una partita della Juventus da Cesena prendendo mezzi pubblici, o all’esorbitante costo che avrebbe andare a vedere la Roma prendendo il freccia rossa.
La prima partita che decido di andare a vedere è Nottingham Forest – Watford. I biglietti possono essere acquistati facilmente online e collezionati allo store oppure inviati via posta, prezzo unico per ogni settore (£27). Una cosa interessante è che tutti i siti dei club Inglesi presentano la stessa grafica, pertanto il procedimento di acquisto sarà lo stesso per ogni club. Ho trovato molto utile “attendance”, ovvero il numero di spettatori, riportata a fianco di ogni match. Questo consente di capire se si sta andando a vedere un bel match oppure no, nel caso del Forest, nonostante il terzultimo posto della seconda serie, il club era ad esempio seguito da 24000 spettatori. Non essendo pratico delle procedure di acquisto dei tagliandi, decido di spendere £2 in più ed acquistare il tagliando direttamente ai botteghini dello stadio: tempo impiegato, 1 minuto. Dalle partite successive, farò una “student concession” che mi consentirà di acquistare i biglietti a soli £12.

La nostra opinione 
La partita. Arrivo allo stadio con sufficiente anticipo, lungo il tragitto non trovo una sola macchina parcheggiata selvaggiamente, perché in Inghilterra qualsiasi cosa è ben organizzata. La gente che ha bisogno di parcheggiare alla partita rappresenta un business, quindi hanno creato appositi parcheggi, il cui ingresso tuttavia è a pagamento (mi pare £5). I tifosi hanno un atteggiamento pacato e indossano per la maggioranza le maglie ufficiali della stagione in corso. Entro nello store e capisco perché: costa soli £20 (€25), ragione per cui la compro immediatamente.
Provo un certo stupore nel vedere i tifosi del Watford mischiarsi tranquillamente con quelli dei Garibaldi Reds.
Capitolo alcool: restrizioni a parte, è in genere consentito bere alcool fino all’ingresso nei seggiolini dello stadio, pertanto è possibile bere birra nel bar dello stadio. All’ingresso non vengo perquisito da nessuno, le leggi sono chiare e chi sgarra paga, non hanno bisogno di cercare oggetti contundenti nelle tasche dei tifosi. Non c’è un capo ultras a lanciare cori, bensì il tutto è lasciato libera iniziativa, anche se i cori sono in generale blandi e, a parte l’inno a inizio gara, c’è ben poco da segnalare. Rispetto all’Italia la partita viene vissuta in maniera più intensa, ad esempio i tifosi esultano in caso di un tiro di un avversario che esce fuori o inveiscono contro il proprio giocatore che sbaglia una semplice verticalizzazione. Ovviamente dicono  “buuu” anziché fischiare, “yes” anziché “goal” quando si segna una rete.
La visuale da uno stadio Inglese, concepito senza pista di atletica, è ovviamente da paura in qualsiasi punto ci si trovi e la qualità del calcio giocato è in generale più alta dell’equivalente campionato Italiano. A fine gara, nonostante il deludente risultato, i 24000 tifosi presenti riservano applausi ai suoi beniamini. Sicuramente ho trovato un ambiente rilassato,  ideale per famiglie e per gustarsi comodamente una partita di calcio, ma preferisco ad ogni modo il modo di vivere il calcio alla italiana.

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