giovedì 15 febbraio 2018

"La fascia da capitano del Cesena rappresenta una comunità"

Qui Villa Silvia - Ultima seduta della settimana al Rognoni di Villa Silvia ancora sotto il sole. Nel pomeriggio di giovedì la rosa bianconera è scesa sul campo sintetico del centro sportivo cominciando con un risveglio neuromuscolare, di seguito Fabrizio Castori ha guidato i suoi ragazzi in una lunga sessione di esercizi tattici di squadra a tutto campo curando sia la parte offensiva che quella di non possesso. Gruppo al completo con il rientro di Moncini e Dalmonte dopo l'impegno con le rispettive selezioni azzurre. Venerdì alle ore 11:00 ci sarà la rifinitura a porte chiuse all'Orogel Stadium Dino Manuzzi in vista del match interno di sabato pomeriggio contro il Cittadella, a seguire ci sarà la conferenza stampa e saranno resi noti i convocati.

Romano Perticone ha parlato a Radio Gamma in vista della gara col Cittadella.
"Dopo la Primavera del Milan la mia prima squadra professionistica è stata il Cesena nel 2005.
La gara che ha segnato il mio percorso è stata la vittoria del campionato Allievi Nazionali col Milan. A otto anni ho iniziato col Milan nel settore giovanile poi dopo lo Scudetto con gli Allievi sono passato in Primavera e ho avuto il primo contratto da professionista.
La fascia da capitano mi porta orgoglio e mi dà responsabilità perchè rappresenta una comunità importante in quanto Cesena identifica un territorio più vasto.
Sono poco scarimantico, direi di no.
Un pregio? Dovreste parlare con mia moglie...
La mancanza di rispetto mi fa arrabbiare.
Nel tempo libero non pratico sport, bastano gli allenamenti intensi di Castori.
Io sono un difensore centrale ma ultimamente mi sono trovato lungo la fascia in altre zone del campo. E' bello essere utile in altri ruoli e può essere un beneficio per la squadra ma dall'altra parte c'è una difficoltà nell'imparare ed essere di livello.
A me piace la lasagna al ragù, ne vado matto.
In famiglia la musica piace molto perchè mio padre si è sempre dilettato a cantare e ci ha trasmesso questa passione.
Io non gioco alla play-station perchè devo controllare gli orari per andare a letto degli altri, come Karim Laribi, e sabato c'è il Cittadella (ride, ndr).
Da gennaio convivo con mia moglie perchè prima lavorava a Milano. Prima stavo sempre fuori coi ragazzi, ora mi rilasso molto leggendo o guardanto le serie tv su NEtflix che piaccono ad Elisa.
La nostra passione è viaggiare, lo abbiamo fatto tanto. E' il nostro primo pensiero in testa. Il viaggio di nozze mi è rimasto impresso, siamo andati in Tanzania e alle Seychelles, fare un safari è sempre stato il mio sogno. Ero un po' preoccupato perchè eravamo con le tende nella savana ma è andato tutto bene.
Io non avevo sogni da piccolo, pensavo a divertirmi e basta. Non ho mai sognato di giocare a calcio perchè lo facevo e mi divertivo. Ora vorrei prendere un titolo di studio, ma non uno qualsiasi per dire di avere un pezzo di carta, ma qualcosa in cui credo perchè la gente determinata non molla mai.
I social? Fino a qualche anno fa li usavo molto, poi ho smesso perchè poi verrebbero dette tante cose. Vorrei scrivere tanto ma poi non andrebbe bene.
Non ho molti amici nel mondo del calcio dopo 13 anni di calcio.
La Romagna è un posto meraviglioso e appena ero in scadenza di contratto ho chiesto di venire qui. Da piccolo ho lasciato un pezzo di cuore, andavo al mare a Miramare in estate. E' stata una scelta di cuore tornare in città, qui si sta bene, la gente è cordiale e l'atmosfera dello stadio è incredibile. Cesena ha quel calore italiano di 13-14 mila tifosi ma ti lasciano la libertà come gli inglesi del calcio. Vai in giro per strada e non hai la pressione che hai in altre piazze. Tranquillamente conduci la tua vita.
Ci impegneremo a lottare fino alla fine per la salvezza. Chi conosce il torneo di quest'anno sa che tutte le squadre sono attrezzate e lottano per rimanere in categoria. Ci metteremo tutto e chiedo che i tifosi ci rimangano vicino per arrivare all'obiettivo".

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