lunedì 14 marzo 2016

Sensi deciso: "Puntiamo alla Serie A, anche diretta"

Qui Villa Silvia - Superata la domenica di riposo, i bianconeri sono tornati sul manto sintetico del Rognoni per il primo allenamento in vista della trasferta di Lanciano. Chi non è sceso in campo sabato ha disputato una prima fase di lavoro fisico in palestra, poi tutto il gruppo si è spostato all'aria aperta. Riscaldamento e corsa i primi esercizi, poi spazio al pressing e tecnica. A questo punto i 14 reduci da Como hanno svolto lavoro defaticante, invece gli altri lavoro atletico. Nella partitella finale Caldara ha siglato l'1-0 in favore dei neri sulle pettorine rosa. A parte in palestra hanno lavorato Capelli (problema ad un ginocchio), Cascione (out per altri 10 giorni) e Succi. Dalla Primavera sono stati chiamati Cavallari, Dhamo e Fantini. Continua in gruppo il recupero del tono muscolare per Improta, sarà certamente un asso nella manica per il rush finale in vista play-off. Assente Nicola Dalmonte impegnato in uno stage a Coverciano con la nazionale Under 19 in vista della Fase Elite dell’Europeo di categoria.

Ospite a Bianco e Nero d'Autore, Stefano Sensi ha fatto il punto della situazione dopo Como.
"Penso di essere cresciuto molto sotto l'aspetto mentale e comportamentale. Questo è il mio lavoro e ognuno deve esser un professionista. Due anni fa a Cesena ammetto che ho fatto qualche marachella ma i "ceffoni" mi hanno fatto bene per crescere. Un professionista deve riposarsi, allenarsi quotidianamente e sudare per la maglia.
Sto vivendo un ottimo momento grazie anche alla squadra, la fotografia è molto bella. Stiamo lavorando bene in settimana. Col Como non siamo entrati con lo spirito giusto. Abbiamo avuto il possesso palla dalla nostra parte ma non siamo riusciti a concretizzare. Siamo andati in svantaggio ma poi siamo stati bravi a riprendere la gara. A fine primo tempo ci siamo incitati a vicenda: noi non eravamo quella squadra vista nel primo tempo. Siamo riusciti a trasmetterci la forza che abbiamo al Manuzzi.
Sul gol di Bessa ho commesso io un errore che spesso faccio: dovevo mettermi sulla linea del passaggio per non far chiudere il triangolo.
Col Latina avremo molto assenti, ma chi scenderà in campo darà tutto.
Da qui alla fine il Cesena potrà fare grandi cose. Noi puntiamo ad andare in Serie A, diretti in maniera più difficile o coi play-off.
Gomis e Agliardi si aiutano molto in settimana. Non credo che nessuno sia inferiore. Federico non è inferiore, sull'occasione di Ganz ha fatto un grande intervento.
Il mio futuro mi ha cambiato ma non troppo. Quando entro in campo penso a fare bene per la squadra, poi quando esco le parole che mi accostavano a grandi club le ho ascoltate.
Io credo in me stesso per arrivare ad essere una persona in questo sport. Nel calcio viene prima la squadra e poi il singolo.
A Rimini ho fatto 3 anni e ho imparato tanto. Venivo da Urbania che è una società dilettantistica, seria, ma a Rimini ero tra i professionisti. Poi sono arrivato a Cesena e mi hanno accolto a braccia aperte. Devo ringraziare soprattutto Cesena, ma anche Rimini, perché è stato quello il passo decisivo.
Argila? Ha sempre creduto nei giovani e ha sempre portato avanti i metodi per valorizzarli. Non so se non fosse stato lui allenatore se avessi giocato lo stesso numero di partite. Mi ha dato anche la fascia da capitano responsabilizzandomi. Ho segnato 8 gol giocando da trequartista, anche se poi non sono serviti.
Il mio idolo è Falcao, ecco perché ho preso il numero 5".

All'ora dell'aperitivo, Nicola Falasco è intervenuto a Radio Studio Delta sul programma "Scarpini 5".
"Il mio arrivo è stato una sorpresa. Non sapevo nulla della Roma, il mio procuratore ha questi compiti. Ho saputo del trasferimento all'ultimo giorno alla sera. Sapevo che fosse venuto, ma non per me, ma per altri ragazzi che erano in prestito alla Pistoiese dalla Roma.
La stagione precedente avevo fatto un bel campionato a Pistoia e quest'anno doveva essere la stagione decisiva. Ne avevo parlato con la mia famiglia in estate prima del ritiro. Infatti dopo poco è arrivata questa opportunità.
Da quando sono piccolo, avevo incominciato da esterno alto. Naturalmente, al Brescia, al settore giovanile, ho fatto il terzino. In Primavera invece ho fatto il centrale, ma ho sempre avuto il senso offensivo.
Esordire col Cagliari è stato bellissimo. Lo stadio era pieno in quella serata.
In ritiro sono in camera con Filippo Falco. Quella sera del mio arrivo ci trovammo in hotel insieme, anche lui da poco arrivato. Abbiamo subito trovato il feeling, è simpaticissimo.
Ragusa e Sensi sono i deejay della squadra nello spogliatoio. Danno carica prima della partita.
Il 20 è il mio numero, era il compleanno del mio nipote, potevo scegliere tra 5-6 numeri e ha scelto lui per me.
In famiglia ho solo una sorella.
Cesena è una città tranquilla che dà serenità.
Adoro la pasta accompagnata da un buon vino. Ho già mangiato la piadina, ma la tagliatella col ragù è il mio piatto preferito.
Il giocatore più forte italiano Paolo Maldini. Al mondo dico Roberto Carlos.
Mi piacerebbe giocare in Premier League, c'è un altro calcio.
Nel contratto c'è scritto che rimarrò qui anche il prossimo anno in prestito.
Nell'uovo di Pasqua vorrei trovare i punti necessari per arrivare ai play-off.
Non vado molto d'accordo con i libri.
In vacanza mi piace il mare. Sono stato un sacco di volte in Sardegna, ho tanti amici del mondo del calcio lì. Mi sono sempre trovato benissimo, mi ospitavano loro. Sia al nord che al sud, ne sono innamorato".

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