lunedì 23 novembre 2015

Dal Milan al Cesena, la storia di De Col

Qui Villa Silvia - Nel pomeriggio del primo giorno della settimana è avvenuto il ritorno sul campo verde per i bianconeri guidati da mister Drago dopo la trasferta di Vicenza. Lavoro di forza in palestra per tutti quelli che non sono scesi in campo nell’ultimo match, di seguito tutto il gruppo è sceso sul sintetico del Rognoni per dedicarsi prima ad esercizi di attivazione muscolare e successivamente è divenuto protagonista il pallone. Attenzione puntata sul possesso anche grazie a partitelle a tema prima della sfida conclusiva a campo ridotto, 1-1 il punteggio finale: a segno Ragusa per i rosa e Succi per il team nero. Da segnalare l’assenza di Improta, Dalmonte e Djuric, fermatosi venerdì scorso (in mattinata è stato sottoposto ad accertamenti: lesione inserzionale al muscolo tendineo della gamba destra, un mese circa di stop). Seduta interamente passata in palestra per Capelli, uscito malconcio dal Menti; allenamento personalizzato per Mazzotta, Ciano e Rosseti. Nuovo allenamento martedì alle ore 15:00 sempre a Villa Silvia.

Ospite del programma "Scarpini5" di Radio Studio Delta è stato Filippo De Col.
"Ad Agordo c'era una squadra fortissima di hockey, ma non ho mai giocato. Se non avessi fatto il calciatore, avrei sicuramente praticato quello sport perchè è di squadra.
Ho capito subito che il calcio era la mia passione. In provincia di Treviso ho fatto la scuola calcio, poi a 14 anni mi sono trasferito al Milan. Ho vissuto momenti speciali, ho rimasto dei contatti anche ora. I miei genitori all'inizio era titubanti del mio trasferimento da casa, dopo qualche mese però ho conosciuto persone importanti e la paura è sparita.
La mia famiglia è composta da 4 persone: i miei genitori, io e una sorella.
Non sono fidanzato. Bionde o more? E' indifferente, non ho preferenze.
Mi piacerebbe copiare la carriera di Maicon, anche se sarà difficile.
Ho legato di più con Magnusson, è anche il mio compagno di stanza.
Nelle nazionali minori è bello confrontarsi con altri talenti emergenti, ma soprattutto conta rappresentare il proprio paese.
Hobby? Mi piace la Formula1, in squadra mi prendono in giro perchè dicono che è un sport noioso.
Auto preferita? Ferrari! Ora ho un Q3.
Il Natale negli ultimi anni l'ho festeggiato sui campi da calcio, ma solitamento lo passavo in famiglia. Mi piacciono gli addobbi e il momento in cui ci si ritrova e si sta insieme per metterli in casa.
Musica? Mi piace quella italiana, come Caposela. Da solo sono bravissimo a cantare (ride, ndr)".

Luca Garritano è stato ospite negli studi di Teleromagna. Le sue dichiarazioni.
"La partita di Vicenza è stata ricca di difficoltà, loro sono una squadra ostica. Nel primo tempo abbiamo sofferto. Entrambe le formazioni hanno giocato sotto le aspettative. Da parte nostra alcuni ragazzi, come me, erano stanchi per i lunghi viaggi delle nazionali. Poi c'è chi ha giocato di più e chi meno ma la stanchezza si è fatta sentire. Abbiamo ottenuto un punto importante dopo due sconfitte consecutive. Ci è servito tanto per il morale.
In Under21 è sicuramente una bella esperienza. siamo al primo posto e a marzo quando giocheremo l'altra partita poi vedremo se riusciremo a centrare l'obiettivo, per scaramanzia non lo dico ora, degli europei. Io ho fatto tutta la trafila azzurra dall'Unger16 fino alla 21, sarebbe una grande soddisfazione per me.
Sensi io lo conosco bene, perché ci frequentiamo anche fuori dal campo. Cerco di dargli tanti consigli, perché non è facile giocare con tutto quello che si dice sul suo conto. Deve pensare solo a lavorare tutti i giorni.
Al 30 giugno ho saputo di rimanere qui a Cesena, quando sono state chiuse le comproprietà. Mi ha fatto piacere".

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