lunedì 11 maggio 2015

Tabanelli: "Annata tribolata per me e la squadra"

Qui Villa Silvia - Lunedì mattina la squadra ha svolto una seduta di lavoro aerobica e tattica. Chi è sceso in campo contro il Sassuolo ha invece sudato a parte in fase di scarico. Martedì ci sarà una giornata di pausa, mentre la ripresa in vista di Napoli è prevista per mercoledì pomeriggio al Rognoni alle 15.30.

In prima serata è stato svolto il cda tra i componenti societari. Tra le decisioni prese Rino Foschi è stato confermato alla guida sportiva del Cavalluccio. Inoltre tutti gli allenatori delle giovanili sono stati confermati per un altro anno. Angelini e Piangerelli invece hanno ricevuto un biennale.
Inoltre sarà aumentato il capitale da 3 milioni già versati con altri 6 portandolo a 9 con proprietà immobiliari. Invece in vista del futuro ci sarà un altro aumento finanziario. Inoltre Rino Foschi disporrà di un budget prefissato con cui dovrà scegliere allenatore e giocatori. Proprio in tema allenatore i nomi che circolano sono:
Rastelli in pole position, cosa farà Avellino? 35%
Drago 30%
Di Carlo 20%
Zeman già contattato timidamente dopo Cesena - Brescia 1-3. 10%
Bisoli 5%

Andrea Tabanelli è stato ospite di Teleromagna a Bianco e Nero D’Autore.
“Ero entrato da pochi secondi, le prime palle bisogna giocarle semplice. L’ho data a Brienza pensando di metterla in banca invece Missiroli ha intercettato la palla e l’ha messa sotto il sette.
Questa è la fotografia della mia annata, tribolata dagli infortuni e della squadra. Avevamo il controllo della partita e per 5 minuti di disattenzione, purtroppo siamo stati regolarmente puniti. In tante partite potevamo fare più punti. E’ mancata l’esperienza in determinate situazioni, forse perché molti si affacciavano alla prima volta in Serie A.
Il vero spartiacque non risulta solo una partita ma sono diverse le gare in cui non siamo riusciti a fare punti per agganciare la zona salvezza. Ad esempio le gare con Chievo Verona e l’Atalanta.
Finchè non è arrivata la matematica ci abbiamo sempre creduto. Il fattore mentale ha inciso perché nelle sfide salvezza non siamo riusciti a vincere nessun incontro”.

Ospite nel programma televisivo di “Tifo Cesena!” è stato l’ex calciatore bianconero Adriano Piraccini.
“La rimonta del Sassuolo è l’immagine della stagione, perché era successo ancora a Bergamo. Lì c’era l’attenuante del fattore campo che a volte può incidere. Il 2-0 nasce dal fatto che il Sassuolo non ha giocato a calcio. L’atteggiamento è stato morbido, il Cesena ne ha approfittato, poi nella ripresa i ragazzi di Di Francesco hanno cambiato marcia e sono venuti fuori i loro valori tecnici superiori. In casa avevamo dimostrato di sapere strappare risultato anche contro squadre più tecniche.
Si sono ancora visti errori individuali, come accaduto anche sul 2-3 di Missiroli dove nessuno ha pressato Missiroli che ha avuto il tempo di calciare. C’è un problema di uomini e non di reparto.
Bisognava almeno non perdere per orgoglio e onore e per come si erano messe le cose bisognava vincerla. Non è avvenuta la vittoria, dispiace per i tifosi, giocatori e società.
L'incapacità di mantenere il vantaggio è dovuto principalmente ad un fattore tecnico. C'erano valori differenti tra il Cesena e quasi tutte le altre squadre. Senza penalizzazione eravamo pari col Parma, è evidente. La squadra ha dato tutto e Di Carlo ha fatto molto bene compiendo qualcosa di veramente  importante, per alcuni mesi ha dato una forte illusione di poter riuscire a fare un’impresa. Ci sentivamo orgogliosi di aver disputato partite come la vittoria con la Lazio e di colmare il gap con i propri limiti. Si giocava a calcio, ma alla lunga se non si hanno ricambi il valore tecnico in più emerge. Con Bisoli invece si pensava a non prenderle. Io sono per giocare a pallone, in Serie A pensare a difendersi è sbagliato perché ci sono giocatori che riescono a segnare in qualsiasi modo. Quindi io preferisco l’atteggiamento di Di Carlo, voglio divertirmi quando vado a vedere la partita. Poi il discorso tecnico prevale e si può retrocedere con entrambi gli allenatori.
Parlare di progetto tecnico sono parole che riempiono solo la bocca. Per il mio pensiero è un modo di giocare a calcio con parecchi giocatori che provengono dal settore giovanile. C’è stato un miglioramento evidente anche guardando la Primavera e le altre categorie inferiori. Ci vuole però un allenatore che voglia giocatori particolari e che si giochi a calcio. Drago? Ha fatto molto bene questi anni a Crotone. Sul piano tecnico si è fatto apprezzare.
Il Cesena deve valutare chi far rimanere e cosa si può investire sul mercato. Se si vuole fare un campionato importante o si mantiene l’organico della Serie A rincalzato da giocatori che abbiano fame di lottare e di emergere o di fare investimenti.
Sensi? Si è distinto in maniera brillante nel San Marino. Ha fatto 2 anni di C e ha fatto bene. Mi è sempre piaciuto e sono sicuro sia stato seguito dalla società.
Valzania è un giocatore molto importante. Si è distinto subito in maniera evidente nelle due gare che ha fatto dimostrando di avere personalità e passo. Ha tutto per giocare in Serie A.
Angelini ha dimostrato di saper fare molto bene con i giovani. Non è andato per caso alla Juventus e al Santarcangelo dove ha fatto molto bene e la squadra giocava. Quando hai la fortuna di avere un allenatore bravo che fa crescere i giovani bisogna cercare di tenerlo in un ruolo determinante per farli emergere".

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