martedì 3 marzo 2015

Moncini: "Imparo da Defrel, Djuric e Brienza"

Qui Villa Silvia - Non tutto è stato fermo al Centro Sportivo Conte Alberto Rognoni. Infatti se il gruppo è rimasto a riposo c'è chi invece ha proseguito i lavori in vista del rientro in campo. Gli infortunati Cazzola, Zè Eduardo, Valzania, Tabanelli e Marilungo hanno svolto le rispettive terapie. Mercoledì in doppia sedura Di Carlo tornerà a far sudare la sua banda di ragazzi in vista di Cesena - Palermo. In gruppo si attendono i rientri di Pulzetti, Giorgi e Cascione che già era entrato nel finale di gara con l'Udinese.

Ospite del programma radiofonico "Scarpini4" è stato il giovane attaccante Gabriele Moncini.
"Fino a gennaio sono stato con la Primavera e visto che i risultati sono stati buoni sono andato in prima squadra. Si fa sul serio, c'ero passato anche lo scorso anno, ma ormai ci sono abituato. I miei compagni più esperti come Defrel, mi stanno insegnando l'attaccamento al gruppo in una situazione non facile. In allenamento guardo l'umiltà di Djuric e i suoi movimenti mentre da Brienza prendo spunto sull'aspetto tecnico.
L'aria della Serie A è un sogno e anche se sono in panchina io sono a disposizione. Do il massimo e quando il Mister vorrà schierarmi io sarò pronto.
Ho iniziato a tirare i primi calci vicino casa a Pistoia al Vecchiazzano, dove il pulmino veniva sotto casa a prendermi. Ero partito centrocampista ma ho sempre fatto l'attaccante. Poi Prato e la Juventus mi aveva preso prestandomi lo scorso anno qui in Romagna.
Quando ero a Torino Angelini allenava i ragazzi più piccoli di me ma i consigli suoi erano preziosi. Nel momento in cui è tornato a Cesena mi ha chiamato dicendo che avrei trovato spazio anche in ottica prima squadra. Così è stato.
Fare il calciatore non è solo allenamenti, ma ci sono alimentazione curata, andare a letto presto. Tutta la giornata è impegnata.
Esordio? Ricordo che Bisoli mi disse che dovevo scaldarmi per entrare. Non ci ho capito più niente e al mio ingresso poi i tifosi dello Spezia fischiavano...
Il mio idolo è Trezeguet. Per me è il pià forte di tutti i tempi.
La tifoseria è il dodicesimo uomo. Anche quando perdiamo mi aiutano dopo la partita a superare i momenti negativi. In città mi fernano soprattutto gli anziani ma sono commenti costruttivi.
Riti scaramantici? Ultimamente sto peggiorando molto. Me li sto portando dietro troppo. Il più scaramantico è Cascione, inizia dal lunedì... Io ho dei piccoli gesti, come un paio di scarpe da indossare, più semplici.
Il mio numero è il 32: mi ricorda Christian Vieri, era libero e l'ho preso.
Giornata indimenticabile? Il mio primo gol in Nazionale a Milano contro la Scozia. La marcatura l'ho dedicata ai miei genitori.
Cesena non la conoscevo molto, ma è una città tranquilla e si mangia anche bene. Mi piaccono molto gli strozzapreti con salsiccia e stracchino. Ho vissuto a Torino che è completamente diversa ma Cesena assomiglia molto a Pistoia. Sono appassionato al mare ed è qui vicino.
Il cuffione enorme per noi giovani è da evitare perchè è sinonimo di 'fenomeno'. Uso le cuffiette prima della partita ma le tolgo quando arrivo allo stadio. Preferisco il Rock come genere.
Vacanza? Ancora non sono andato, mi piacerebbe andare ai Caraibi. Abbiamo un mesetto di ferie in un anno.
Ancora vado tutte le mattine a scuola e dopo gli allenamenti devo studiare, per cui il tempo libero è poco. Sono in quinta superiore al liceo della comunicazione e infatti avrò l'esame di stato. Per me sarebbe una soddisfazione personale e ho seguito anche i consigli di mia madre.
Il mio sogno è di avere un ristorante e quando finirò la carriera da calciatore ne vorrei aprire uno al mare.
Fidanzata? E' una ragazza di Pistoia e ci sto insieme da 4 anni, potrei dire di essere quasi sposato".

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