lunedì 1 dicembre 2014

Cuttone: "Nessuno meglio di Bisoli conosce la squadra"

Qui Villa Silvia - Musi lunghi e aria elettrica in casa Cesena. Nella seduta mattutina di lunedì la squadra si è ritrovata per preparare in pochissime ore la gara di mercoledì in Coppa Italia contro l'Udinese. Fiducia a partite per Bisoli (confermato anche dal cda tenutosi lunedì pomeriggio) che dovrà quindi per forza di cose superare la sfida al Friuli ma in caso di ko sarebbe quella di domenica contro l'Atalanta la decisiva. Allertati quindi Ballardini e Reja, mentre Delio Rossi ha alzato le richieste economiche defilandosi. Più indietro Calori, Zaccheroni e pure Cosmi.
Per martedì la squadra effettuerà la rifinitura a porte aperte alle ore 10.30 (leggi qui il programma completo settimanale), per poi partire alla volta del ritiro. Una volta superato l'ostacolo di Coppa, il Cavalluccio rimarrà in ritiro a Padova presso l'Hotel Altezzon di Camposampiero di Padova.
In campo si è finalmente reintegrato Renzetti, potrebbe giocare uno scampolino di gara a Udine e poi tornare a pieno ritmo domenica. Invece Brienza e Almeida hanno svolto cure fisioterapiche e palestra. Per chi è sceso in campo col Genoa solo scarico, tutti gli altri lavoro a pieni giri. Out Perico, Pulzetti e Marilungo.

Ospite del programma televisivo Tifo Cesena, Agatino Cuttone ha parlato del momento nero del Cavalluccio. Solo una vecchia gloria come lui sà come affrontare questa situazione delicatissima.
"La squadra può dare qualcosa in più, ne sono convinto. Bisogna partire da lontano e capire perchè non riesca ad esprimersi al meglio. Non credo ci sia confusione, ma un atteggiamento remissivo della squadra. Guardando la classifica e i risultati ho questa sensazione. Dove non si può arrivare sotto l'aspetto tecnico bisogna metterci grinta e volontà.
L'organico non è inferiore ad altre squadre, solo col lavoro se ne esce. E' il gruppo di Bisoli e meglio di lui non credo ci possa essere qualcuno che possa cambiare le carte in tavola. A meno che a gennaio non ci siano capovolgimenti in sede di mercato. I presupposti per ripartire ci sono, come la compattezza tra tutte le componenti che è fondamentale. Solo Bisoli in questo momento può tirare fuori temperamento, grinta e risultati.
Col Genoa sono stati gol evitabilissimi per mancanza di attenzione. La prima palla è stata una imbucata centrale, il secondo Tonelli fa gol con assist di tacco. Mancava un pizzico di attenzione. Nelle palle inattive non ci si più rilassare. Conoscendo Bisoli lui preparare la gara in maniera concentrata e attenta, è strano vedere la squadra così mentalmente fragile.
Il cambio di Coppola? Difficilmente si poteva fare altrimenti, Bisoli ha fatto una scelta per provare a recuperare il risultato. Sotto l'aspetto tattico ci voleva più dinamismo nella fascia. La partita era stata compromessa nei primi 10 minuti.
Leali tra i pali è stato bravissimo in queste prime giornate. Molto bene anche sul rigore di Matri che non era facile respingere. Deve migliorare nelle palle alte.
Il 3-5-2 è il modulo forse più congeniale perchè offre più densità a centrocampo. I risultati però si devono ottenere a prescindere dalla tattica. E' stato importante il recupero di Tabanelli e poi deciderà Bisoli se schierarlo o meno.
Da giocatore ho sempre fatto pochi gol, ma due alla Juventus. In una occasione devo ringrazia Zoff quando giocavo con il Catanzaro.
Il gol col Lecce negli spareggi è stato importantissimo, non tanto per la rete in sè ma per quello che avevo dato alla città.
Nel 2001/2002 ero arrivato sulla panchina del Cesena in corsa ed eravamo partiti bene. Poi qualcosa si è inceppato, i problemi c'erano e non abbiamo centrato i play-off. E' stato il mio più grande rimpianto non aver lasciato il segno, ma è stata comunque un'esperienza importante.
Il ritiro di Padova? Credo sia per questione di comodità, essendo di ritorno da Udine la squadra per poi andare a Bergamo.
In Serie A tutte le squadre si allenano a porte chiuse. Penso che sia una richiesta legittima da parte dell'allenatore. Serve per stare un attimo più sereni e provare le ultime cose come le palle inattive.
Stefano Sensi? L'ho avuto l'anno scorso dove poteva crescere nel suo ruolo di regista. Quest'anno mi dispiace non vederlo in quella posizione, io credo sia centrocampista centrale un po' come Pizarro. Quest'anno invece fa il trequartista o il mediano destro e perde un po' le sue caratteristiche. Il Cesena ha altri giovani interessanti, non faccio nomi. Ci vuole serenità e non bruciarli per farli emergere in funzione della loro crescita. Metterli ora in un contesto difficile sarebbe rischioso, ci vuole più serenità. Questi giovani meritano il loro spazio".

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