martedì 25 novembre 2014

Defrel: "Giocare palla a terra è importante"

Qui Villa Silvia - La ripresa è fissata per martedì pomeriggio al Centro Sportivo Conte Alberto Rognoni alle ore 15.00. Inizia così la marcia di avvicinamento al secondo match consecutivo in casa contro il Genoa.

Notizie calciomercato. Sulla lista di Rino Foschi ci sono i soliti indiziati: Duncan, Pavoletti e Marrone. In particolare l'attaccante ha tantissimo mercato ed è stato messo ai margini dal Sassuolo. Lo cercano: Verona, Cesena, Livorno, Catania, Bari e Bologna.
Solo fantacalcio l'ipotesi Destro che era trapelata via web.

A Teleromagna ha presenziato Gregoire Defrel. Negli studi ha commentato il momento del Cesena e la situazione di classifica, nonché la gara con la Sampdoria.
"Abbiamo giocato di più la palla, nelle altre partite la buttavamo via. Nel primo tempo tutto ciò è avvenuto ed era quello che ci aveva chiesto Bisoli. Sul piano del gioco è vero che eravamo indietro. Giocare palla a terra è importante. Nel secondo tempo non so il perché ma sempre caliamo. Ci nascondiamo e non è la prima volta, forse è la paura di portare a casa il risultato. Su questo dobbiamo ancora lavorare tanto.
La squadra fisicamente sta bene ma Carbonero e Almeida sono stranieri e devono ancora ambientarsi. Brienza è quello che ha maggiore tecnica, al 100% può fare tanto ed è importante.
Non ho chiesto io il cambio però sentivo arrivare i crampi. Il cambio di Brienza è stato deciso dal mister a causa della botta subìta in testa.
Sono 3 anni con Bisoli e non sento tanto i suoi urli. Poi al Manuzzi ci sono tanti tifosi…
Mi sento bene in questo momento, l’anno scorso e ad inizio stagione ho sofferto di pubalgia ma ho fatto le cure e ho recuperato. Per migliorare devo lavorare e fare di più.
In Serie B si poteva andare tutti dietro la palla e poi difendere, in Serie A invece poi si prende gol. In settimana abbiamo lavorato molto sui calci piazzati e la difesa a zona sulle palle inattive.
L’autogol? E’ un errore, ma può capitare, soprattutto sul sintetico e col fondo un po’ bagnato. Nica è un ragazzo giovane e si allena bene.
Col Genoa ci preparemo questa settimana e laveremo tanto per ripetere il primo tempo anche nella seconda parte di gara".

Ospite del programma tv Tifo Cesena, Paolo Ammoniaci ha commentato la gara tra Cesena e Sampdoria, senza però aver tolto qualche aneddoto dall'album dei ricordi.
"Il primo tempo è stato ben giocato dal Cesena anche se si è rivelato poco pericoloso in fase di finalizzazione. Non è stato lasciato nulla alla Sampdoria. Nella ripresa è arrivato il gol di Lucchini ma abbiamo sofferto tantissimo, la Sampdoria è un'ottima squadra con tante individualità. Il pareggio è da prendere e accettare ben volentieri.
Finalmente hanno giocato due esterni naturali nei ruoli corrispettivi. Hanno fatto bene sia Perico che Mazzotta. Peccato che l'ex Cagliari non sia riuscito ad arrivare fino alla fine. Tutto il reparto si è comportato bene. Chi secondo me dà un po' meno è Capelli, lo vedo in difficoltà, forse ha qualche problema fisico. Mi è piaciuto per un tempo Carbonero, il ritorno di Brienza si è fatto sentire, dà qualità alla squadra. Anche Giorgi ha ben figurato, poi è calato come tutta la squadra. Perdere il centrocampo in questa maniera è costato parecchio. Ci è andata bene perchè siamo riusciti a portare a casa un punto.
I pericoli dagli esterni? Spesso succede che il giocatore laterale si trovi in mezzo a due avversari, venendo a coprire quello centrale lasciando libero l'esterno che può poi crossare. E' una cosa normale, non colpevolizzerei Mazzotta.
Manca la vittoria? Non è un problema di concentrazione, ma del braccino corto del tennista. Viene fuori la paura di vincere, perchè non sei abituato. Vorresti portare a casa il risultato ma la paura ti fa sbagliare giocate facili. C'è da aggiungere anche il valore degli avversari, nel caso della Sampdoria una squadra attrezzata, non a caso in alta classifica.
L'autogol di Nica? Ha avuto paura di colpire la palla e la palla ha colpito il piede. Non è riuscito a dare la direzione per la paura. E' pesante come errore ma in un giorno o due passa tutto, devi tornare in campo ed avere più voglia di allenarti per far vedere quello che vali veramente. Non l'avevo mai visto giocare il ragazzo e non lo conosco. Non serve fargli un processo, sono cose che capitano anche a giocatori che militano da 10 anni in Serie A e B. Bisogna dargli una pacca sulle spalle e andare avanti.
Da giocatore ero soprannominato "roccia", perchè allora il mio compito e quello dei difensori era quallo di seguire ogni movimento del nostro diretto avversario. Con Boranga ma soprattutto Ceccarelli formavamo l'inizio di ogni formazione. Di partite ne saltavamo poche. Ricordo bene il mio gol di sinistro col Bologna e uno da fuori area contro l'Ascoli.
Ai tempi della Lazio c'erano diverse personalità in possesso di armi e a volte si divertivano a fa re il tiro al bersaglio.
Lo Scudetto nel settore giovanile, una lo vinse con Sacchi e una com me allenatore. Il Viareggio, l'unico vinto dal Cesena, è stata una cosa inaspettata e meritata. La finale la giocammo contro il Napoli. Venne tutta la dirigenza azzurra al completo con Luciano Moggi allora ds, invece con una bellissima rete di Masolini noi vincemmo, subendo in tutto il torneo una sola rete".

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