mercoledì 1 ottobre 2014

Marilungo: "Cesena, l'arma vincente è il gruppo"

Qui Villa Silvia - Mercoledì di lavoro sodo per la truppa di Bisoli. Al mattino è stata svolta attività puramente fisica e aerobica in palestra. Nel pomeriggio invece dopo il consueto riscaldament, si è affrontato il lavoro tattico con partitella a tema 5 contro 5. Infine è stata disputata una partita finale tra possibili riserve e titolari. Lo schema impostato è stato il 4-3-1-2. In gruppo sono finalmente tornati Giorgi, Capelli e Mazzotta. Ha svolto lavoro differenziato Brienza, mentre Perico è rimasto a casa influenzato. Domani alle ore 15.00 verrà disputata l'amichevole contro la Ribelle di Nicola Campedelli allo stadio Comunale Sbrighi.


Le parole di Guido Marilungo in conferenza stampa a Villa Silvia, in vista della gara di domenica in cui verrà affrontata l'Udinese.
"Abbiamo 5 punti in classifica e sono abbastanza, potevamo anche puntare in quacosina di più per come sono state disputate le gare. Ce li teniamo stretti e speriamo da qui in avanti di farne il più possibile.
La quadra è l'arma vincente. Non esiste il singolo. Lavoriamo tutti per il gruppo e se continuiamo così possiamo trovare la salvezza.
Nel calcio moderno l'attaccante deve correre. Anche Tevez nella Juventus rientra in difesa che è un campione quindi perchè non dovrei farlo io.
L'Udinese? Una trasferta difficile, 4 vittorie su 5 partite. Perso solo contro la Juventus. Noi lavoriamo bene e cercheremo di dare il massimo. Non conosco bene i giocatori ma in attacco Di Natale è da 10 anni che fa gol. Ho saputo del lutto che lo ha colpito e gli mando un abbraccio. Bisognerà non farlo tirare, sarà lui il pericolo numero uno. Dobbiamo evitare le prestazioni che abbiamo fatto vedere fino ad ora lontano dal Manuzzi e riproporre quello che è stato ben fatto in casa. Contro Lazio e Juventus non ci abbiamo creduto e sono arrivati tre gol a partita. Per fare punti occorre essere più aggressivi e osare di più. Siamo un pelino inferiore ai campioni ma non siamo scarsi. Ci siamo guadagnati la Serie A sul campo e vogliamo giocarcela fino alla fine: anche se incontriamo le big che ci mettono in difficoltà e perdiamo, ci vuole pazienza.
Dal punto di vista personale le mie prestazioni sono in funzione della squadra. Le difficoltà in passato ci sono state, ma poi è stato bravo il mister e i compagni a credere in me ed aspettarmi. Poi ho dato il mio contributo alla fine per la promozione. Vorrei fare più gol possibile ma non ho una cifra qui in Serie A. Non ho nulla da dimostrare, nemmeno all'Atalanta".

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