Il Resto del Carlino - Cesena, caccia al nuovo Giak |
La Voce - Guarda come batte forte il vecchio cuore bianconero |
Corriere Romagna - Cesena, un sistema da cambiare |
Sabato si è conclusa la campagna abbonamenti per i rinnovi dei posti occupati già nella stagione scorsa. I fedelissimi ammontano a 4072. Dall'8 luglio ci sarà la ripresa, con l'attribuzione libera dei posti.
Notizie calciomercato. La Gazzetta dello Sport di oggi in edicola dedica un ampio articoletto al mercato del Cesena. Le trattative in ballo sono: D'Alessandro (Roma), Coppola (Siena) e Volta (Sampdoria). In tutti questi casi i giocatori sono decisi a tornare in Romagna, per cui non spaventa la concorrenza di altre squadre. Già in questa settimana ci potrebbe essere la prima ufficializzazione. Continuano anche i sondaggi per De Feudis e Zè Eduardo, ma sembra che solo uno dei due possa sbarcare. Sono stati monitorati come alternative anche Ragatzu (Hellas Verona) e Fossati (Milan).
Nuovo vertice in vista tra Cesena e Parma. Djuric sarà riscattato dai bianconeri, mentre Benalouane dai ducali.
In uscita, il portiere Teodorani, come riporta Tuttocesena, è diretto verso Pavia, ma non si trova la formula del contratto.
Da ieri, sono liberi sul mercato a parametro zero: Comotto, Tonucci, Meza Colli, Martinelli e Tattini, come riporta il Corriere Romagna.
Roberto Biondi, talent scout reintegrato nel Cesena da Lugaresi, ha rilasciato un'intervista ad Il Resto del Carlino di oggi in edicola.
"Si torna all'antico, non come i precedenti dirigenti che preferivano portare i ragazzi dall'estero sacrificando le nostre scuole calcio del territorio. Ora bisognerà riallacciare i rapporti da Pesaro in sù.
I ragazzini già a 9 anni li toglievo alla concorrenza, fatto ben diverso è vederli a 14 anni. Occorre oltre al talento anche il lavoro e la passione per diventare buoni giocatori".
Roberto Biondi, talent scout reintegrato nel Cesena da Lugaresi, ha rilasciato un'intervista ad Il Resto del Carlino di oggi in edicola.
"Si torna all'antico, non come i precedenti dirigenti che preferivano portare i ragazzi dall'estero sacrificando le nostre scuole calcio del territorio. Ora bisognerà riallacciare i rapporti da Pesaro in sù.
I ragazzini già a 9 anni li toglievo alla concorrenza, fatto ben diverso è vederli a 14 anni. Occorre oltre al talento anche il lavoro e la passione per diventare buoni giocatori".
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