mercoledì 30 maggio 2012

Shock Mario Monti, fermare il calcio per 2/3 anni

La Voce - Acquapartita, sarà un ritorno formato mini?
Qui Villa Silvia - Non è ben chiara la prosecuzione degli allenamenti al Centro Sportivo Conte Alberto Rognoni della Celletta di Cesena. In ogni caso quel po' che resta della scapestrata truppa bianconera sarà liberata dal lavoro e potrà andarsene in vacanza nei primi giorni di giugno, già quindi dalla prossima settimana.
Dopo il sopralluogo di lunedì pomeriggio, ancora la società non ha rilasciato un comunicato per indirizzare la sede del ritiro. Siccome Nicola Campedeli ha bisogno della sabbia di Ronta per i suoi allenamenti combinati col sintetico, non si esclude un ritiro breve ad Acquapartita abbianto a quello preparatorio a Cesena.

Spostandoci sul fronte calcioscommesse, dopo la bomba esplosa due giorni fa, ieri ci sono state le prime confessioni con i primi pentini già pronti a parlare. Nei guai in primis c'è il Siena di Mezzaroma con il Presidente che decise di far perdere la propria squadra contro il Novara per poter puntare sulla sconfitta e far un bel gruzzoletto. Gervasoni e Carobbio sostengono questa teoria e nella sfera rientrebbero anche i dirigenti delle squadre come anche nel match col Torino (finita 2-2 poi, Over andato a buon fine con tramite anche Pellicori) e lo stesso Antonio Conte. Si aggingono però anche Terzi e Vitiello. La squadra, punto di riferimento Coppola avvicinato da un uomo di Mezzaroma, si rifiutò ma non ci fu la denuncia. Arriva anche la conferma di combine nel match tra Siena ed Albinoleffe, come affermano i tesserati lombardi. Per gli investigatori alla fine sono 8 le gare sospette dei toscani: Novara-Siena 2-2; Siena-Torino 2-2; Siena-Varese 5-0; Albinoleffe-Siena 1-0; Siena-Ascoli 3-0; Siena-Piacenza 2-3; Modena-Siena 0-1 e Siena-Sassuolo 4-0. Carobbio, però, al pm dice di essere a conoscenza di accordi o tentati illeciti solo per le prime quattro.

Il nodo della questione però è stato affrontato in maniera piuttosto enfatica dal Primi Ministro Italiano Mario Monti. "Bisogna riflettere e valutare se non gioverebbe al calcio una totale sospensione per due o tre anni. E' particolarmente triste e fa rabbrividire quando il mondo dello sport, che dovrebbe esprimere i valori più alti, si rivela un concentrato di fattori deprecabili. In questi anni abbiamo assistito a fenomeni indegni e di recente c'è stato un invisibile ricatto pieno di omertò, con i giocatori che si sono inginocciati di fronte a chissà quali minacce da parte di poteri occulti. E' stato quello uno spettacolo spaventoso, è necessario un approfondimento. Trovo inamissibile che si usino soldi pubblici per ripianare debiti del calcio". Il tutto fornito dallo stralcio del Corriere Romagna di oggi in edicola, parole pesanti che fanno subito eco sia sul web che "in piazza". Così il mondo del calcio si rivolta e fa il punto La Gazzetta dello Sport. E non soltanto quello. L’uscita a effetto del presidente del Consiglio Mario Monti, non è stata apprezzata da chi manda avanti il circo del pallone, sempre più in subbuglio, sempre più nella bufera. Il presidente della Federazione Giancarlo Abete, che questo calcio lo governa, mantiene l’equilibrio, ma condanna l’intervento del premier: «Capisco e condivido l’amarezza di Monti. E’ l’amarezza di fronte alla perdita di valori. Ma in un momento così delicato per il nostro Paese bisogna evitare il rischio di demonizzazioni e generalizzazioni. Il calcio italiano è fatto di 1 milione e 400 mila tesserati, di oltre 700 mila partite l’anno, di migliaia di professionisti onesti che vanno rispettati. Il nostro report dice che il settore professionistico versa all’erario un miliardo e cento milioni di euro l’anno e non ha aiuti pubblici. Non ci vogliono sconti,
ma fermare il calcio sarebbe una mortificazione e una perdita di altri posti di lavoro. Il calcio non è nè meglio nè peggio della società civile, dell’economia, della finanza».
Se Abete conferma il suo stile molto inglese, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini tiene fede alla sua linea, decisamente più aggressiva e si scaglia contro Monti: «Quello che ha detto è indegno. E dimostra pure di essere ignorante perché ogni anno le società professionistiche versano
fior di quattrini allo Stato». Il numero uno del Genoa Enrico Preziosi attacca alla sua maniera: «Visto che i governanti non sono in grado di governare, allora viviamo senza governo. Questa è una provocazione molto forte che non avrà consenso in Italia. Non si risolve così il problema anche se le punizioni devono essere severe». E sentite il cagliaritano Massimo Cellino: «La buonanima di mio nonno diceva che i professori sono come gli orologi fermi: sono giusti solo due volte al giorno. Se si fermasse il calcio, sarei anche contento, così dopo 20 anni mi riposo. Ma non si risolvono così i
problemi». Gianni Rivera, che ha vissuto su entrambe le sponde, tifa per il calcio: «Avevo fiducia
in Monti, ma questa volta ha detto frasi fuori luogo e fuori tempo». Come se non bastasse anche la politica ci va di mezzo. L’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ama il calcio e l’Inter, non è certo in sintonia col premier: «La sua uscita non la trovo intelligente. E’ uno che non ha la passione per il calcio. Bisogna evitare che si rubino le macchine, non fermare la circolazione». Più moderato, come nel suo stile, il vice segretario del Pd Enrico Letta, vicino a Monti,ma anche gran milanista: «Quella di Monti è una reazione provocatoria che non va ovviamente commentata alla lettera. La stessa economia italiana avrebbe danni da un blocco del calcio. Indica però, e questo mi  pare il motivo profondo delle parole del presidente del Consiglio, il senso di vergogna che questa vicenda butta su tutto il paese. Troppe omertà hanno cercato di sminuire e coprire una vicenda gravissima i cui danni dureranno a lungo per l’Italia. Non si esca da questa storia con i soliti condoni e sanzioni all’acqua di rosa». Più o meno sulla stessa linea il sindaco di Verona Flavio Tosi, carico per i playoff dell’Hellas: «La responsabilità penale è individuale così come il senso di lealtà sportiva. Giusto che chi ha sbagliato paghi come ogni cittadino. E paghi doppiamente perché nello sport la lealtà è d’obbligo. Ma non è giusto colpire tutti per la colpa di alcuni. E prima di emettere giudizi definitivi bisogna aspettare gli esiti definitivi». Il presidente della Camera Gianfranco Fini la pensa come Letta: «Quella di Monti è stata un’espressione volutamente enfatica per sottolineare il suo sdegno e la preoccupazione per quello che sta emergendo. Ma la sua dichiarazione non va presa alla lettera». Per la politica è soltanto una provocazione, per il calcio un’uscita fuori luogo. Il verdetto è unanime: il calcio non si fermerà.

Notizie calciomercato. Oltre a quella di Giaccherini, Tuttosport afferma che oggi Campedelli sarà a Milano per incontrare Marotta, pronti 3milioni € ma ne saranno richiesti 4o5, sono tantissime le comproprietà da dirimere entro le ore 19 del 22 giugno. Le altre riguardano Giacomo Bassoli (difensore, in comproprietà con il Bologna), Edoardo Bonicelli (attaccante, Vicenza), Kadir Caidi (difensore, Bologna), Nebil Caidi (difensore, Pavia), Luca Caldirola (difensore, Inter), Manuel Canini (attaccante, Inter),  Milan Djuric (attaccante, Parma), Mattia Evangelisti (centrocampista, Vicenza), Thomas Fabbri (difensore, Parma), Luca Garritano (attaccante, Inter), Angelo Gregorio (difensore, Bologna), Marko Livaja (attaccante, Inter), Jacopo Luppi (difensore, Bologna), Luigi Palumbo (difensore, Parma), Thomas Pedrabissi (attaccante, Inter), Alessio Petti (difensore, Foligno), Luca Righini (centrocampista, Vicenza), Giovanni Rossi (difensore, Spai), Marco Rossi (difensore, Parma), Marco Tattini (attaccante, Foligno), Simone Tonelli (centrocampista, Vicenza), Denis Tonucci (difensore, Vicenza), Giacomo Tulli (attaccante, Vicenza). Dal Bellaria può arrivare Forte piu' altri tre ritorni: Turchetta, De Cenco e Martinelli. Tornerà in Romagna anche David Meza Colli, maturato dopo il prestito all'Alaves. Parolo è nel mirino del Parma: i dirigenti dei ducali si incontreranno questo week end con quelli del Cesena per discutere del centrocampista e delle comproprietà. Sul 27 enne di Gallarate c'è pure il Napoli, che pare intenzionato a rilevare il cartellino del giocatore. Più indeitro Bologna, Cagliari, Fiorentina e Lazio. Rinviato anche l'incontro con Antonioli alla prossima settimana, difficile dire se rimarrà o no secondo il Corriere Romagna.

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