lunedì 30 aprile 2012

News Ac Cesena 30-04-12

La Gazzetta dello Sport - La stracura funziona
La Voce - Cesena, solito ko e nuovi rimpianti
Corriere Romagna - Complimenti e zero punti
Qui Villa Sivia - Questa mattina il Cesena è sceso in campo per una seduta di defatigamento, presenti chi sono scesi in campo a Milano dove l'Inter è uscita vittoriosa per 2-1 (Ceccarelli, autogol Von Bergen, Zarate). Per tutti gli altri invece seduta normale. Rientreranno in vista dell'Udinese gli squalificati Moras e Rennella. Santana invece sarà fermato dal Giudice Sportivo per un turno, dopo l'ammonizione di ieri. Rientrerà anche Del Nero dopo la botta alla caviglia rimediata la settimana scorsa. Out ancora Pudil (contusione al piede), Colucci (noie muscolari) ed il solito Martinez.

Il commento de La Gazzetta dello Sport alla 35° giornata. La volata salvezza,così come quella per la Champions non è mai stata vera. Niente biscotti o risultati facili, come dimostrato da Cesena, Parma e Bologna. Eppur si gioca. Vietato sorridere: non è un dato scontato. Avete a portata di click i verbali dell’ultimo calcioscandalo al sapore di scommesse? Fate un buon ripasso e vi accorgerete che le partite di fine stagione sono state una vasta piantagione per raccolti indegni. Incontri manipolati,  finzioni ad uso delle etnie più diverse: «zingari», svizzeri, cinesi, slavi. Mascalzoni assortiti, insomma. Il punto di partenza era la scomparsa dello sport: se sei già salvo e non puoi andare da nessun’altra parte, il risultato non conta. Pura patologia, naturalmente. Formemorbose per fortuna assenti in molte culture, a partire da quella inglese: nella Premier e anche nei campionati inferiori si gioca a prescindere. Perché è bello, perché siamo tutti lì per quello, perché è nostro dovere, perché la maglia è la maglia, perché il risultato è soltanto una conseguenza del nostro misurarci con gli altri. La sconfitta lascia delusi emagari addolorati, ma non è uno sfregio all’identità collettiva, come viene invece considerata da troppi tifosi nei nostri stadi. Lunga premessa per arrivare alla constatazione che abbiamo vissuto ieri una domenica molto inglese. Il Bologna se l’è giocata fino in fondo contro un Genoa annaspante anche se la sua situazione di classifica era già tutto sommato tranquilla. Lo stesso ha fatto il già spacciato Cesena a San Siro. Il serenissimo Parma di quota 44 punti è andato addirittura
a spegnere a Lecce le speranze di salvezza della squadra di Cosmi. Tutto regolare, insomma, salvo magari il fatto che dobbiamo lodare in effetti un comportamento del tutto normale, non prove eroiche.
E’ lo sport: si punta sempre a vincere e in caso contrario si prova con impegno la volta dopo. Insomma, la nostra rincorsa parte da molto indietro.

Tuttosport - Lavezzi è perfetto
Corriere dello Sport/Stadio - Inter, aria di Champions

Centro sportivo "Dino Bruseschi" (Udine). 

Il commento del lunedì [by Giunkolo]
Il Cesena è uscito dal campo di San Siro a testa alta, conscio di aver messo l’Inter alle corde in varie occasioni grazie agli sforzi di un Santana spumeggiante e di un Iaquinta sterile ma pur sempre propositivo. Un buon lavoro è stato svolto dal pacchetto difensivo: il trio composto da Benalouane, Von Bergen e Rodriguez ha sofferto ma è stato capace di limitare le folate dei nerazzurri. Una menzione merita anche Antonioli, senza alcun dubbio il migliore dei romagnoli ed autore di parata ad elevato grado di difficoltà. Come avvenuto con costanza dal settembre scorso a prestazioni da 7 abbondante hanno fatto da contraltare alle prove scialbe del resto della squadra, vedi quanto offerto ieri dal gemello meno talentuoso e svogliato di Adrian Mutu e della partita giocata da Marco Parolo, cugino di terzo grado del centrocampista tuttofare /risolvi – tutto / eroe della patria noto alla piazza cesenate fino ad una decina di mesi fa. Con un paio di rimpalli favorevoli ed un numero maggiore di tiri verso la porta avversaria il risultato sarebbe potuto essere diverso, resta il problema che questa scusa sia già stata adottata almeno una dozzina di volta dai vari Giampaolo, Arrigoni e Beretta. Ora restano 270 minuti da giocare e rimane la casella numero 19 in classifica da conquistare (!) che è momentaneamente occupata dal Novara, compagine che affronteremo durante l’ultima trasferta stagionale: nel frattempo il Cesena dovrà fare di tutto per racimolare qualcosa dalla sfida di mercoledì al Manuzzi contro l’Udinese, apparentemente in crisi e rilanciati dal successo sulla Lazio, e la Roma che con ogni probabilità si impegnerà fino alla fine in vista dei piazzamenti per le competizioni europee. Suvvia, siamo così scarsi da non riuscire a vincere una partita in 4 mesi?


Il triplice fischio di Bolo [by Bolo]
L’inter va in svantaggio nella ripresa: l’azione nasce da un possibile rigore per i nerazzurri dopo contatto in area sospetto tra Comotto e Alvarez. Il difensore tocca sul ginocchio l’avversario che va giù. Molto bravo l’assistente Comito a giudicare l’azione decisiva: prima lascia giocare valutando bene Milito (regolare) e non considerando Zarate (fuorigioco passivo), poi non alza la bandierina quando l’argentino segna di testa e fa bene perché è in linea con Von Bergen sul cross di Guarin. Nel
recupero espulso Beretta per le continue proteste.
Romeo 6
Comito 6,5/ Giachero 6

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