lunedì 8 febbraio 2016

Djuric: "Bisoli ha fatto la storia del Cesena", Caldara vicino al rientro

Qui Villa Silvia - Lavoro di scarico per i 14 scesi in campo al Braglia di Modena, sessione completa per tutti gli altri. Dalla Primavera sono stati aggregati Fabbri, Maleh e Dhamo oltre a Severini e Raffini. Ancora a parte Improta e Caldara, quest'ultimo è vicino al rientro, forse già sabato col Perugia. L'attaccante ha svolto i tre-quarti dell'allenamento con le "riserve".
Garritano, Senti e Rosseti hanno raggiunto Coverciano domenica sera il ritiro della Nazionale U21. Domani partiranno con la B Italia Valzania e Fontanesi a Chiavari.
Martedì appuntamento alle 14.30 al Rognoni per l'allenamento pomeridiano.

Milan Djuric è stato ospite di Teleromagna.
"Il Modena è una squadra difficile da affrontare in casa, nel complesso questo punto è stato importante. L'obiettivo prima della partita era la vittoria, anche in virtù degli altri risultati. Il Modena ci ha messo in difficoltà e fa giocare male l'avversario. Avevano vinto contro Bari e Novara, squadra simili a noi come classifica. La partita è stata bruttina.
Dopo Modena, noi sappiamo che il nostro obiettivo sono i play-off. Effettivamente abbiamo questo problema in trasferta ma credo sia un blocco mentale. Sbloccandoci come nel primo tempo di Brescia, ci darà anche delle soddisfazioni fuori casa.
Col Perugia sarà una battaglia come le altre anche se Bisoli ha fatto la storia del Cesena con tre promozioni. Se una parte di tifoseria lo accoglierà positivamente, credo che lo sia meritato sul campo. Bisoli è una allenatore carismatico e trasmette la voglia e la cattiveria per tutta la settimana da mostrare al sabato in partita.
L'esordio da ragazzo in prima squadra è stato utile al 50% perché ho perso tanto nella formazione tecnica di base. La mia altezza è sempre stata l'arma preferita e forse è vero che ho trascurato la tecnica. Sono in crescita, mi sento bene e quest'anno ho fatto 5-6 gol tutti di piede.
La pressione un po' l'ho sentita, ma ci ho fatto l'abitudine. Sono cresciuto nel settore giovanile e si sente la tensione.
Le esperienze lontano da casa sono state utili per la mia formazione perché mi hanno fortificato. Il Cesena la considero una piazza da Serie B di fascia alta.
La spalla ideale? Mi son trovato bene lo scorso anno con Brienza e Defrel. Li considero due ottimi giocatori.
Considero Cesena la mia casa da quando sono arrivato da bambino, il Presidente per me è come un secondo padre e si è comportate bene sempre. Dopo Pesaro questa è la mia seconda casa. Ho avuto le più grandi soddisfazioni con Bisoli in Serie C e in Serie B con due promozioni. Lo scorso anno è stato sfortunato. Dopo Cesena dico Cittadella, ci siamo salvati e ho fatto qualche gol. La mia famiglia si è trovata bene lì anche se il pubblico è un po' carente.
Le due partite in nazionale mi hanno dato un impatto mentale molto importante, mi è scattata quella forza che mi ha fatto cambiare.
Mister Drago è stato molto importante per la mia crescita e anche per il futuro. Non cresco solo io ma anche gli altri ragazzi: cura la parte fisica e tattica, poi sta in ognuno di noi di prendere queste cose e riproporle in campo.
Ho iniziato giocare a calcio perché era il mio sogno, ho preso questa passione da mio padre e poi anche mio fratello Marko. Lui è arrivato prima di me ed ora è al Monopoli.
Quando ero ragazzino ero centrocampista perché usavo la mia altezza al servizio della squadra. A Cesena con Pino Lorenzo mi sono poi spostato in avanti".

Mattia Caldara è stato ospite a Radio Studio Delta in "Scarpini 5".
"La piazza di Cesena ha fatto molti anni di Serie A ed è molto importante a livello di pubblico. Nessuno mi ha sponsorizzato e consigliato di venire qui.
Sono vicino alla guarigione dal mio infortunio.
In camera sono con Gabriele Perico e mi sta convincendo ad andare a pesca con lui.
Il numero 13 è in onore di Nesta, ma anche Thiago Silva è un mostro sacro.
Il più difficile da marcare è stato Lapadula in stagione.
Il mio sogno sarebbe di riesordire in Serie A con la maglia dell'Atalanta e poi mirare a qualcosa di più importante.
Il merito dell'Atalanta è di crescere fin da piccoli i calciatori e non fare come Inter e Milan di cambiare ogni anno tanti giocatori.
Sotto il punto di vista scolastico la società era molto dura e ci teneva che andassimo bene. Andavo male in matematica, mi piaceva invece storia. Mi piacerebbe tornare al Rinascimento, a Firenze possibilmente.
A Trapani sono molto più sereni e tranquilli. Al mattino la vita comincia alle ore 9.
Prima della partita ascolto Eye of the tiger.
Juve-Napoli? Io sono interista.... penso che vinca però la Juventus e anche lo Scudetto.
Il miracolo di Ranieri in Premier League è davvero convincente, così come il calcio che sviluppano.
Non credo nell'oroscopo.
Da piccolo mi vestivo a Calimero a carnevale. Lo guardavo da piccolo in televisione e i miei genitori mi confezionavano il costume insieme.
Non so se guarderò il Festival di Sanremo.
Un piatto tipico che fa mia mamma sono gli involtini e la polenta.
La piadina è buonissima. Vado spesso in pizzeria qui a Cesena e mi piace anche la pizza.
Gioco alla playstation soprattutto a giochi di calcio.
In vacanza preferisco andare al mare. Mi piacerebbe andare alle Canarie.
Se non avessi fatto il calciatore, mi sarebbe piaciuto fare l'ingegnere".

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