(34' Buric, 75' Pellizzari, 90' Grandolfo)
Sintesi
Ritorno al
Manuzzi per il Cavalluccio, avversario di giornata è il Legnago di
mister Colella. I padroni di casa perdono Caturano per un problema al
flessore destro, nessuna lesione ma Viali lo lascia precauzionalmente in
tribuna.
Il Cesena cerca riscatto sotto il sole del Manuzzi ma ne esce un primo tempo da film horror. Al minuto 8
Favale se ne va a sinistra, Borello prova il tiro a giro dal limite ma
non centra lo specchio. La gara è bloccata, il Legnago tiene il campo e
al 31’ sfiora il vantaggio: dalla destra uno spiovente è raccolto da
Lazarevic, Nardi ci mette una pezza e sulla ribattuta Antonelli spara
fuori da ottima posizione. Il Cavalluccio capitola dopo tre minuti: inglorioso passaggio di Borello intercettato da Antonelli, sfera a Buric e tiro che si infila alle spalle di Nardi. Cesena in affanno fino al duplice fischio arrivato dopo un minuto di recupero.
Nella
ripresa girandola di cambi: fuori Borello per Sorrentino, poi Colella
innesta Bulevardi per Laurenti e Giacobbe, Grandolfo per Lazarevic e
Buric. La gara è bloccatissima: Viali prova a smuovere le acque con
Zappella per Capellini al 68’, mentre gli ospiti innestano l’ex
Pellizzari per Perna e Rolfini per Chakir. Pescano bene i veneti perché
proprio Pellizzari pesca il jolly al 75’ con un bolide
dalla distanza per lo 0-2, gol incredibile e Legnago avanti 2 a 0. Le mosse della disperazione sono quelle di
Munari, Tonetto, Vallocchia per Ricci, Favale e Petermann. L’unico
sussulto è al minuto 85 con il colpo di testa fuori di Russini. La
doccia gelata si completa all'alba del tempo di recupero con il gol di Grandolfo a chiudere la
giornataccia. Al 94' viene sancita una sconfitta forse inaspettata ma sicuramente meritata per il Cesena. Buio pesto sul Cavalluccio.
Il pagellone
Nardi
5,5: compie una doppia parata alla mezzora ritardando solo di qualche
minuto il vantaggio ospite. Cicca con il suo mancino la palla da cui scaturisce lo 0-3.
Ciofi 5,5: il giocatore senza turnover è ancora
in campo. Antonelli fa il bello e il cattivo tempo e il classe '99 fa
inevitabilmente sotto.
Ricci 6:
sicurezza in controllo su Buric, sempre pronto all'intervento. Lui e il
resto del reparto incolpevoli sulle reti avversarie. A lui la palma di
miglior bianconero più per demeriti altrui. CUCCHIAIO DI LEGNO
Gonnelli 5: non sfrutta a dovere una buona palla a inizio match. Costretto a rincorrere il temutissimo Legnago, nuovo top team del campionato.
Favale 5,5: percorre la fascia sinistra a marce alte ma non trova appoggio dai
compagni. Anche lui con le gambe a pezzi, chiude con la spia accesa.
Capellini
5,5: si sbatte con la fascia da capitano al braccio. Uno dei più
positivi nelle battute d'avvio, finisce addosso al muro del Legnago
faticando ad emergere.
Petermann 5,5: cominca bene, dai suoi piedi
nascono le rare azioni bianconere che fanno impensierire gli avversari.
Prova ancora a inventare ma cola a picco con il resto della ciurma.
Steffè
4,5: difetta nella specialità della casa, spesso a terra nei tanti uno
contro uno. Attore non protagonista nell'assist al contrario di Borello.
Scompare definitivamente nella ripresa.
Borello 4:
ha l'occasione per spianare il pomeriggio bianconero ma la calcia
fuori. Colleziona palle perse con una costanza disarmante e la più
pesante si trasforma nel gol strepitoso di Buric. Ennesima occasione
fallita. IL MIGLIOR ELEMENTO AVVERSARIO
Bortolussi 5: puntualmente
anticipato da Perna e Stefanelli. Oggi nemmeno i buoni propositi e i
tagli a favorire i compagni servono a qualcosa. Giornata nera per tutti.
Russini
5,5: raro esemplare di calciatore del Cesena in grado di mettere in
allarme il Legnago. I risultati sono ondivaghi, perlomeno ci prova.
Sorrentino
5: un secondo tempo disputato a testa bassa proprio come il tiro
"zappato" sul finire di partita, unico vero pallone giocato.
Zappella 5,5: chiamato ad affondare in fascia destra. Finisce in totale anonimato nel vortice veneto.
Munari sv
Tonetto sv
Vallocchia sv
Viali
5: il tecnico lombardo si affida per necessità a elementi spompati o
fuori condizione. Troppo breve l'avvio propositivo, tutta la squadra
soffre fino al 94' l'ottimo pressing imposto dagli uomini di Colella.
Zero tiri in porta, nessun intervento cattivo. Le defezioni non
giustificano un generale atteggiamento passivo per la sconfitta più
meritata della stagione contro un avversario decisamente alla portata.
Non è questione di moduli o di valori, serve ben altro per vincere (che,
in fondo, è l'obiettivo primario nello sport).
2 punti da fare in 7 partite e siamo salvi.
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