mercoledì 19 ottobre 2011

Stadi vuoti, pay tv sempre più ricche

Flop abbonamenti. L'indagine è emblematica. La Gazzetta dello Sport dice la sua con calcoli statistici molto chiari: più abbonati alle pay tv e meno spettatori allo stadio dal vivo. L'inverno italiano spesso è rigido, chi lo fa fare a padre e figli di andare allo stadio e poi magari saltare lavoro e scuola per problemi di salute. Altro ancora il costo: per una famiglia lo stadio costa, di questi tempi di crisi economica molti ne fanno a meno e magari vanno al bar per vedere la partita senza addirittura comprarla personalmente attraverso Premium, che è economico, o Sky. E' proprio vero, come scritto anche nella prima colonna dell'inchiesta della rosa, che "il calcio si è venduto anima e corpo" alle tv. Esatto, niente di più giusto: il fatturato è altissimo ma gli abbonamenti nel giro di 3 anni sono calati del 20% in generale e gli abbonamenti alle tv a pagamento sono saliti del 69%. Una delle cause, oltre ai costi (senza contare le trasferte!) sono i disagi che comportano vecchi impianti. 

Italia 1990. Un passo indietro, col mondiale italiano furono costruiti o sistemati i seguenti stadi:
Roma - STADIO OLIMPICO. Inizio lavori previsto: 1 dicembre 1987. Reale: 15 dicembre 1987. Costo previsto: 80 miliardi. Finale: 170 miliardi.
Firenze - STADIO COMUNALE. Inizio lavori previsto: maggio 1988. Reale: maggio 1988. Costo previsto: 66,5 miliardi. Finale: 100 miliardi.
Napoli - SAN PAOLO. Inizio lavori previsto: 15 ottobre 1987. Reale: 6 maggio 1988. Costo previsto: 75 miliardi. Finale: 140 miliardi.
Bari - NUOVO COMUNALE. Inizio lavori previsto: ottobre 1987. Reale: 15 ottobre 1987. Costo previsto: 114 miliardi. Finale: 123 miliardi e mezzo.
Torino - NUOVO COMUNALE. Inizio lavori previsto: autunno 1987. Reale: 8 maggio 1988. Costo previsto: 60 miliardi. Finale: 120 miliardi.
Genova - LUIGI FERRARIS. Inizio lavori previsto: 2 luglio 1987. Reale: 2 luglio 1987. Costo previsto: 45 miliardi. Finale: 59 miliardi e 800 milioni.
Milano - GIUSEPPE MEAZZA. Inizio lavori previsto: 15 ottobre 1987. Reale: 14 ottobre 1987. Costo previsto: 98,4 miliardi. Finale: 139,4 miliardi di lire.
Bologna - RENATO DALL'ARA. Inizio lavori previsto: febbraio 1987. Reale: febbraio 1987. Costo previsto: 50 miliardi e 150 milioni. Finale: 75 miliardi e 583 milioni.
Verona - BENTEGODI. Inizio lavori previsto: ottobre ' 87. Reale: ottobre ' 87. Costo previsto: 21 miliardi. Finale: 43 miliardi e 785 milioni.
Udine - FRIULI. Inizio lavori previsto: giugno ' 89. Reale: giugno ' 89. Costo previsto: 19 miliardi. Finale: 24 miliardi.
Cagliari - SANT'ELIA. Inizio lavori previsto: 30.12.1987. Reale: 30.12.1987. Costo previsto: 17 miliardi. Finale: 24 miliardi e 850 milioni.
Palermo FAVORITA. Inizio lavori previsto: gennaio ' 88. Reale: gennaio ' 88. Costo previsto: 32 miliardi. Finale: 42 miliardi.
Facciamo un breve bilancio. Di questi impianti ad oggi solo 7 sono interamente coperti (quello di Torino è stato rifatto proprio nell'estare 2011 ed è l'unico stadio di proprietà in Italia), basti pensare che a Firenze, Bologna, Udine, Cagliari e Palermo son tutti impianti superatissimi sia a livello di visibilità (che li comprenderebbe tutti ad eccezioni del Ferraris e dell'Olimpico!) che di comodità e sicurezza. 

Bilancio Cesena. In ogni caso la nostra piccola realtà è felice. Con l'aumento di oltre 1000 tessere e il conto di oltre 800 prelazionati che han deciso di tener testa anche quest'anno a Maroni, il Cesena Calcio si salva dalla recessione di spettatori, anzi è al 4° posto generale di media di affluenze. Davanti ci sono solo delle corazzate come Juventus e Napoli e tra le due il soprendente Siena. In soldoni a Cesena 7 su 10 scelgono lo stadio e non la tv.

Tessera o non tessera. Come è accaduto a Roma, molti ultrà non hanno sottoscritto la famosa e allo stesso tempo scomoda tessera del tifoso. I romanisti si sono imposti e quindi flop abbonamenti. Molti altri gruppi organizzati d'Italia sono rimasti "fuori" da questa riforma dello Stato in attesa che arrivi una legge degli stadi al passo con i tempi. Così facendo, in trasferta, c'è un calo notevole di presenze. Infatti le famiglie e il tifoso medio seguono la squadra in casa, di certo poco o raramente in trasferta se non in rare occasioni, magari con una big. E gli stadi quindi sono sempre più vuoti.

Treno. La locomotiva della nuova era pare essere la Juventus. Nuovo stadio e di proprietà. Affluenza record dei tifosi e nel giro di una decina d'anni tutto sarà ripianato. Si guarda al modello inglese, merchandising di qualità per combattere le imitazioni che in Italia regnano a differenza dell'estero e attirare le famiglie ma allo stesso tempo accontentare anche i gruppi solidi organizzati nel rispetto della sicurezza.
Già il Patron Campedelli negli ultimi due anni ha cambiato faccia al vecchio Manuzzi rendendolo un po' più giovanile: prima i lavori in sala stampa ed in tribuna, poi quest'anno gradinata inferiore nuova, campo sintetico e zona sponsor dietro alla stessa gradinata. Anche i megaschermi e nuove telecamere sono state poste per esigenze tv, senza contare l'importante abbattimento delle barriere nei distinti e la rete parapalloni tra la porta e la Curva Mare dei tifosi di casa. Mancano da citare gli sky box, già presenti nel 2010 e la novità assoluta in Italia: i real box a bordo campo. E' necessario nei prossimi anni acquistare dal Comune lo Stadio e poi renderlo una fabbrica di quattrini, ricordando anche la costruzione dello store ufficiale degno di uan squadra d'oltre Manica. Non tutti però sono felici. Questo rapidissimo passo verso un calcio sempre più commerciale e centrato sugli sponsor fa storcere il naso ai tifosi più legati al passato, con meno proibizionismi, come quando ancora ci si arrampicava sugli alberi, il campo era ancora in erba e c'erano i tubi Innocenti.

1 commento:

  1. Pensa te,che brutto cambiamento!! Meno male che qua a Cesena è totalmente diverso....ho visto le immagini di Cesena-Fiorentina ed è uno spettacolo vedere gradinata e curva così gremite!

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